Ricostruzione L’Aquila: «E’ ora di fare i conti»

30 luglio 2014 | 15:43
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Ricostruzione L’Aquila: «E’ ora di fare i conti»

Il «mancato controllo sulla ricostruzione privata», quella pubblica che «non decolla», la necessità di una «norma organica sull’intero processo della ricostruzione», ma anche «l’insufficiente reciproca collaborazione tra le istituzioni». Sono solo alcuni degli aspetti toccati dalla Corte dei Conti abruzzese nell’esame effettuato sulle cosiddette contabilità speciali del Commissario per la ricostruzione.

All’adunanza pubblica erano presenti il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso e il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, che hanno apprezzato il lavoro di approfondimento della Corte dei Conti, «da leggere soprattutto – ha sottolineato D’Alfonso – in chiave di crescita di cultura politica e di insegnamento per il futuro, in modo da limitare per il futuro gli errori che si sono fatti». «Ma – ha precisato il governatore – alcuni aspetti sollevati dalla Corte non possono essere sottaciuti. A cominciare dalla necessità di dare e reimpostare un’azione di rendicontazione veritiera, di qualità e di quantità. Rendicontare è una delle qualità della buona amministrazione e la sottolineatura della Corte ci impone di invertire una tendenza diffusa in Regione legata a non lasciare traccia di quanto si è fatto in passato. E così è accaduto anche per la ricostruzione per la quale è mancata la rendicontazione finale».

Il secondo punto che il presidente della Regione ha voluto assumere di fronte ai giudici della Corte dei Conti riguarda l’emergenza della ricostruzione legata agli edifici pubblici: «Mi scatenerò in una funzione fortemente collaborativa – ha detto D’Alfonso – con un controllo e un monitoraggio del patrimonio pubblico in capo alla Regione», rispondendo in questo modo al «mancato decollo» che la Corte ha rilevato per la ricostruzione di scuole, cimiteri e impianti sportivi. Ma esistono «ingiustificati ritardi» anche per le case della periferia danneggiate dal sisma, con «11.700 persone che ancora vivono nel Progetto Case, 2464 nei moduli Map, 255 negli appartamenti del Fondo immobiliare e 4239 che ancora percepiscono il contributo di autonoma sistemazione».

Il terzo punto dell’impegno di Luciano D’Alfonso ha toccato un aspetto sollevato dalla Corte dei Conti, ma anche dal sindaco Cialente: una norma organica unica in grado di affrontare le emergenze. «A Roma – ha sottolineato D’Alfonso – al ministero dell’Economia si sta lavorando all’elaborazione di una norma organica in grado di codificare un unico comportamento di fronte alla necessità di far fronte ad un’emergenza. È un passaggio importante perché la volontà è di lavorare su modelli organizzativi e in questo senso l’esperienza dell’Aquila farà da filo conduttore per la stesura della norma organica. Un assetto normativo definitivo, in grado di affrontare il nodo della ricostruzione evitando eccessi di arbitrio».