Sanità Abruzzo, indagato ex presidente Chiodi

1 agosto 2014 | 15:02
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Sanità Abruzzo, indagato ex presidente Chiodi

La procura di Pescara ha iscritto sul registro degli indagati l’ex presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, l’ex assessore alla sanità Lanfranco Venturoni e l’ex sub commissario alla sanità regionale Giovanna Baraldi per violenza privata, abuso e falso in merito ad una inchiesta relativa ai tetti di spesa e agli accreditamenti sulla sanità privata. Secondo quanto si è appreso successivamente a palazzo di giustizia i provvedimenti notificati ieri all’ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, all’ex assessore alla sanità, Lanfranco Venturoni, all’ex sub commissario alla sanità regionale, Giovanna Baraldi, e a due funzionari dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali, si riferiscono non alla semplice iscrizione sul registro degli indagati, bensì all’avviso di conclusione delle indagini di un’inchiesta il cui fascicolo era stato aperto nel 2012 dopo le denunce degli operatori sanitari privati del 2010.

Con loro sono indagati anche due funzionari dell’Agenzia nazionale per i servizi regionali, ma solo per abuso.

L’indagine è nata dalla denuncia degli operatori sanitari nell’aprile del 2010. Secondo le accuse l’ex presidente Chiodi, in qualità di commissario alla sanità, Venturoni e la Baraldi avrebbero fatto pressioni sulle cliniche private per sottoscrivere contratti per le prestazioni sanitarie con decurtazioni non conformi, o sotto costrizione, a volte con atteggiamenti ostruzionistici, congelando i pagamenti pregressi in attesa delle firme.

Si tratterebbe quindi, sempre secondo le accuse, di una strategia di pressione psicologica e amministrativa, che avrebbe portato a restrizioni nelle prestazioni sanitarie regionali private ma senza effetti sul bilancio sanitario, visto che dal 2010 la mobilità passiva verso le altre regioni limitrofe è aumentata da un passivo di 6 milioni di euro a oltre 100, come certificato nelle scorse settimane dal ministero della salute.

«Sono esterrefatto e dispiaciuto – ha commentato, in una nota, l’ex governatore Chiodi – Ricordo che fu una trattativa difficile e di fondamentale importanza per le sorti del sistema sanitario regionale e per la sua moralizzazione. Del risultato ne hanno beneficiato i cittadini. In Abruzzo accadeva sempre il contrario». «Studierò le carte che ancora non ho – ha aggiunto – resta, oltre a tanta amarezza, l’orgoglio di aver difeso gli interessi generali».

LE REAZIONI

FEBBO: «DIMOSTRERANNO ESTRANEITA’» – «Sono assolutamente esterrefatto dopo aver appreso la vicenda che vedrebbe coinvolti l’ex governatore regionale Chiodi, l’ex assessore Venturoni e il sub commissario alla sanità Giovanna Baraldi», ha commentato a caldo il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Mauro Febbo. «Ricordo a me stesso – ha aggiunto Febbo – che quando ci insediamo in Regione, nel gennaio del 2009, ci trovammo di fronte una situazione a dir poco drammatica: non solo il Bilancio regionale non era in ordine, ma riscontrammo gravi problemi soprattutto sul sistema sanitario; in particolare, tutto quello che ruotava intorno alla sanità privata era una vera e propria giungla (per usare un eufemismo). Di fronte a questo scenario era palesemente chiaro di come proprio la sanità privata incidesse all’interno della struttura politico-amministrativa dell’Esecutivo regionale e ne determinasse le scelte. La Delibera di Giunta dell’aprile 2008 che fissava i tetti di spesa della Sanità privata non fu mai pubblicata sul Bura e per questo non divenne mai efficace. E’ bene precisare che su questa vicenda, da noi denunciata a più riprese, non abbiamo mai avuto risposte né saputo nulla». «Capisco che – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia – intorno alla Sanità e all’azione di governo portata avanti in questi anni ci possano essere stati a più riprese confronti serrati, spesso duri, in quanto si andavano a toccare interessi, peraltro economici, consolidati negli anni, comunque restiamo oltremodo colpiti da quest’ultima inchiesta. Ribadendo il massimo rispetto per la Magistratura e attendendo che si faccia piena luce sulla vicenda, siamo più che convinti dell’onestà e della correttezza con le quali hanno operato Gianni Chiodi, Lanfranco Venturoni e Giovanna Baraldi. Siamo certi che verrà dimostrata la loro assoluta estraneità ai fatti e soprattutto si confermerà come la Giunta Chiodi abbia sempre lavorato nel massimo rispetto della legge e soprattutto nell’interesse dei cittadini abruzzesi, portando avanti la propria azione di risanamento, resa ancor più difficile in quanto “contrastata dalle lobby”, con trasparenza e integrità».

FI ABRUZZO: «SOLIDARIETA’ A CHIODI E VENTURONI» – «Esprimiamo solidarietà a Gianni Chiodi e Lanfranco Venturoni, all’ex sub commissario Giovanna Baraldi nonché ai due funzionari Agenas, coinvolti nell’inchiesta giudiziaria della Procura di Pescara, aperta a seguito della stipula di contratti di prestazione sanitaria con le cliniche private». Lo afferma, in una nota, Forza Italia Abruzzo. «Appare sorprendente, e nel merito stupisce, come la battaglia portata avanti dal Presidente Chiodi per il risanamento del debito sanitario della Regione Abruzzo che ha previsto, per la prima volta, l’introduzione di regole certe nella gestione dei rapporti tra sanità privata e pubblica (come, ad esempio, i tetti di spesa e i contratti con gli operatori sanitari privati), sia sfociata addirittura in una inchiesta giudiziaria». «Vogliamo ribadire che l’unica attività di ‘ostruzionismo’ che la maggioranza di centrodestra ha portato avanti con determinazione – conclude la nota di Forza Italia – è stata contro le ‘lobbies del potere’, che si annidano nel sistema sanitario, e contro gli sprechi di denaro pubblico».