
di Claudia Giannone
Grande festa, a L’Aquila, per la riconsegna del condominio “Astro”, simbolo di una ricostruzione post sisma che prova ad andare avanti nonostante le difficoltà.
Con un costo di circa 2,3 milioni di euro, l’edificio è tornato ad accogliere, nell’ampio spazio antistante, un gran numero di cittadini, accorsi per il lieto evento. Tanta l’emozione, tra gli aquilani, quando sono stati ricordati gli avvenimenti che hanno reso il palazzo così importante nel cuore di chi ha potuto conoscerlo. E non tutti, purtroppo, hanno avuto la fortuna di rivederlo, in seguito al sisma del 6 aprile 2009.
{{*ExtraImg_211839_ArtImgRight_300x192_}}A parlarne è l’architetto Pier Francesco Mantini, legato da un valore affettivo al palazzo appena ricostruito.
«In questo condominio – ha raccontato – siamo giunti ad accordi con serenità, senza litigi. Potrei dire molto su questa palazzina: sono nato qui e sono legato a molte persone presenti oggi. Non tutti hanno avuto la possibilità, però, di vedere quanto è stato fatto. Per questo motivo, vogliamo ricordare queste persone, tra cui mio padre, con una targa posizionata all’interno del condominio».
«Un’opera di questo genere, realizzata al dettaglio – ha spiegato Stefano Cipriani, titolare dell’impresa Gaia, che ha portato a termine i lavori – non poteva che avere una riconsegna degna dell’attenzione con la quale abbiamo portato avanti il cantiere. Questo evento deve essere un esempio, un segnale di rinascita capace di far vedere quanto sia forte il senso di appartenenza a questo luogo».
{{*ExtraImg_211840_ArtImgRight_300x168_}}Il programma ha previsto la benedizione della casa da parte del parroco di San Pio X, padre Claudiu Hazaparu, e molti sono stati gli interventi della Corale Gran Sasso, chiamata per tenere il proprio concerto d’estate nello spazio antistante l’edificio.
«Invito tutti – ha concluso Cipriani – a spingere verso l’innovazione, perché solo così è possibile distinguersi in questo momento di crisi generale».
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