
«Dopo quasi 5 anni dal terremoto , il nostro territorio ha cominciato a conoscere le agonie delle metropolitane come i suicidi, i minori non accompagnati, i morti in furgoni e il viaggio dei giovani all’estero per cercare lavoro. Un quadro desolante e preoccupante che disegna una città senza prospettive future, esausta e in attesa dell’ora giusta per morire». Così si esprime in una nota divulgata il consigliere straniero della città di L’Aquila, Gamal Bouchaib.
«La situazione è allarmante, siamo in evidente affanno e oltre qualsiasi limite della sostenibilità: questa è la realtà della nostra città, colma di politiche assistenzialiste e per anziani, ma senza un cronoprogramma per edificare una società ormai disgregata e spappolata nelle sue viscere; una città priva, detto altrimenti, di qualcuno che si prenda la briga di fare una battaglia politica con contenuti di audacia straordinaria».
Il consigliere, preso atto di ciò, chiede al comune di L’Aquila «due interventi fondamentali: il cronoprogramma e i fondi perché all’Aquila non si possono ancora applicare da parte della regione Abruzzo in piena emergenza sociale, e lo dicono i dati, i piani di zona. La nostra città è stata sfrattata dalla politica sociale dell’ex governatore Chiodi ma chiedo ai nostri politici locali e regionali di unirsi per questo impegno : un Cronoprogramma per l’Aquila Sociale è la vera necessità di adesso».
«Il sociale – conclude nella nota Gamal – non può essere solo un contenitore assistenzialista ma deve poter esercitare la propria missione che è quella di accompagnare la crescita individuale e di collettività, se non ci si vorrà ritrovare in un altro carrozzone con il quale fare i conti per i prossimi 20 anni. Ritengo poco lungimirante una battaglia sul mattone con il suo cronoprogramma e un silenzio sulle vite umane che andranno ad abitare quei posti fatti di mattone».