
La commissione Bilancio del Consiglio regionale d’Abruzzo, dopo una lunga giornata, ha approvato con i voti della maggioranza di centrosinistra il progetto di legge n.5/2014 che modifica le norme in materia di organizzazione e rapporti di lavoro della Regione Abruzzo.
Hanno votato contro le opposizioni di centrodestra e il Movimento Cinque Stelle. I circa 400 emendamenti presentati sono stati superati da un sub emendamento della maggioranza. Non c’é stata quindi intesa su una riforma attesa dal 1999 che, secondo il centrosinistra, è destinata a dare una marcia in più all’azione amministrativa, mentre le opposizioni criticano alcuni punti, tra cui l’istituzione del commissario e il metodo utilizzato considerato «autoritario».
Con la riforma «si intende introdurre nell’ordinamento giuridico regionale l’organizzazione dipartimentale, in sostituzione delle attuali direzioni, che vengono inoltre ridotte nel numero, e prevedere il Direttore generale quale figura apicale di vertice in grado di garantire celerità nella gestione dei procedimenti amministrativi regionali e tempestività nelle decisioni pubbliche».
Ora il provvedimento andrà al vaglio del Consiglio regionale nella seduta della vigilia di Ferragosto. «Questa riforma consentirà alla Regione di essere una funzione dell’Abruzzo con certezza di ruoli, di tempi e di responsabilità – spiega il presidente della prima Commissione, Maurizio Di Nicola – Spiace l’atteggiamento tenuto dalle minoranze che, nonostante l’apertura che la maggioranza ha voluto offrire per scrivere insieme questa importante riforma, apprezzata anche dalle forze sindacali audite in Commissione oggi, si è distinta per un atteggiamento dilatorio e non collaborativo. Confido che in aula prevalga esclusivamente il dibattito proficuo, teso a far comprendere alla popolazione d’Abruzzo che rendere efficiente ed efficace la macchina amministrativa di vertice della Regione Abruzzo è indispensabile per dare risposte tempestive ai problemi della nostra comunità regionale. In questo direzione, deve leggersi anche la previsione dell’istituto del Commissario realizzatore, con il quale si vuole conseguire velocemente la concretizzazione di specifici obiettivi strategici regionali».