
di Gioia Chiostri
Un ritratto a tinte fosche quello che emerge dalle grinze del passato del comune marsicano di Civitella Roveto. Impianti sportivi in balia di cambi di gestione pochi chiari e un silenzio che dura quattro anni. Questo è il caso che ha come protagonisti il capogruppo di minoranza del comune di Civitella Roveto, Pierluigi Oddi e i consiglieri di minoranza di allora. Oggi, dopo quasi quattro anni di distanza, e senza alcun responso arrivato, Oddi torna alla carica, ridestando l’attenzione su un fatto che «non è ancora stato ‘digerito’ dalla popolazione».
Allora, venne presentata alla Corte dei Conti una segnalazione che riguardava la situazione dell’affidamento in gestione degli impianti sportivi del centro rovetano. Si denunciava, in breve, che il contratto per la gestione degli impianti fosse stato disatteso in diversi punti. Tanti, infatti, sembrerebbero i nei rintracciati, a quanto detto da Oddi. «Innanzitutto – spiega a [i]IlCapoluogo.it[/i] – all’iniziale società che stipulò il contratto, nonostante l’espresso divieto, ne subentrò un’altra, mai ratificata dall’amministrazione comunale, guidata a quel tempo dal sindaco De Filippis. Il Comune ha, tout court, permesso la gestione degli impianti “sine titulo”, quando, invece, era un’altra la società che aveva risposto alla gara di appalto. Inoltre, la seconda società subentrata, non solo non era consorziata con la prima, ma non era stata neanche costituita al tempo dell’aggiudicazione». Un quadro con molte macchie scure, a prima vista.
Nell’esposto, i quattro consiglieri sottolineavano come l’assenza di un contratto con la nuova società abbia poi giocoforza «pregiudicato l’intero processo sul mancato pagamento del canone. Il giudice preposto, infatti, non ha potuto pronunciarsi sulla risoluzione del contratto e sulla condanna al risarcimento dei danni per il mancato pagamento, né ha potuto emettere una sentenza di condanna nei confronti della società per il rilascio degli impianti. Il Comune – aggiunge Oddi – non solo non ha mai riscosso l’affitto, ma, addirittura, per i primi anni, ha anche anticipato le spese per l’energia elettrica, tutt’oggi mai rimborsate. Ha poi subito un ingentissimo danno economico anche per il recupero degli impianti che sono stati lasciati in un totale stato di abbandono, per non parlare del danneggiamento causato dalla rimozione, del tutto arbitraria, del costosissimo telo della copertura della piscina. Le somme si aggirano intorno ai 107 mila euro, più gli interessi, con l’aggravio delle spese legali».
A quanto detto da Oddi, «gli amministratori di allora e gli uffici tecnici hanno mostrato solo indifferenza riguardo un fatto palesemente ambiguo, senza contare l’evidente mancato rispetto delle norme. Solo dietro le nostre pressioni, i vari comizi e le vigorose proteste, dopo ben otto anni, il Comune ha emesso un’ordinanza di sfratto». Oggi, a distanza di così tanto tempo, il caso sembra non essere ancora finito nell’angolo più remoto del dimenticatoio. Gli impianti sportivi hanno sempre costituito, a Civitella Roveto, una grande realtà. Si auspica che il disagio venga risolto al più presto.
Nel 2010, Oddi e i consiglieri di minoranza di allora hanno chiesto alla Corte dei Conti di effettuare i dovuti accertamenti per verificare le precise responsabilità, adottare tutti i provvedimenti necessari ed individuare quali, tra i soggetti coinvolti, siano da ritenersi responsabili di questo «danno economico». «Sono passati quattro anni – conclude Oddi – dall’esposto indirizzato alla Corte dei Conti e ancora tutto tace. Due anni fa, ho inviato un’ulteriore richiesta per conoscere lo stato della procedura. La Corte mi ha risposto che la vertenza era in corso di istruttoria. Era il 3 aprile del 2012. Quanto tempo ancora dovrà attendere la verità prima di venire a galla? Dopo quattro anni trascorsi, mi auguro di vedere presto la conclusione della vicenda con l’accertamento dei fatti».
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