I 60 giorni di D’Alfonso: «E’ l’ora dell’Abruzzo»

13 agosto 2014 | 12:33
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I 60 giorni di D’Alfonso: «E’ l’ora dell’Abruzzo»

Precisare come si è spesa la “risorsa tempo” nei primi 60 giorni di mandato, dal momento della proclamazione, avvenuta il 13 giugno fino ad oggi.

Ha motivato così, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, la conferenza stampa appena cominciata questa mattina a Pescara: «Mancano 1740 giorni alla fine della legislatura – ha detto – e renderemo misurabile come abbiamo dispiegato le nostre tre grandi risorse: tempo, capacità normativa e finanziaria».

Il Presidente enucleando i 28 punti ha dichiarato: «Su una cosa mi dovete dare ragione: non abbiamo dedicato un minuto al litigio interno, mai una riunione inconcludente, introversa per superare i problemi che noi abbiamo autoprodotto».

D’Alfonso ha aperto il dettagliato elenco parlando di infrastrutture: «Per la prima volta abbiamo stabilità le priorità e abbiamo detto che la Fondovalle Sangro è la priorità in assoluto».

Tale opera è ora inserita nello sblocca cantieri del Governo nazionale, così come in questo strumento è pure inserita una importante dotazione per i depuratori abruzzesi e il Presidente sta lavorando per ottenere ulteriori fondi per i depuratori minori. D’Alfonso ha ricordato i 25 milioni della banda larga ma questa volta «porteremo un supplemento di valore perché, unici in Italia, avremo la direzione dei lavori e la collaudazione e non come accaduto fino ad ora per quelli convinti di comperare un castello e ritrovarsi con un pettine».

Censura del Presidente anche per le partecipate che ha definito «colonie egizie titolari di nascondimento, dove, siccome non ci sono le opposizione, è facile fare la spesa facile, il debito facile, l’assunzione facile. Le partecipare sono prosecuzione dell’Ente regione cui spetta il compito di ricerca, formazione, attrazione di investimenti». Il Presidente ha accennato alla riforma amministrativa: la riduzione del 50 per cento dei capi dipartimento, la figura del commissario realizzatore. D’Alfonso ha citato i 34 milioni per realizzare la pista ciclabile cui si aggiungerà un supplemento di dotazione del 10 per cento «per poter veramente appaltare i lavori e a settembre avremo il cronoprogramma per realizzare il sedime del cantiere» sapendo che la Regione vorrà vantare, sul piano turistico, la pista ciclabile più lunga, quando si estenderà a pettine sui sedili fluviali e sui vecchi tracciati.

Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha annunciato che il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si recherà in Abruzzo entro settembre. L’annuncio è stato fatto nella conferenza stampa sui 60 giorni del nuovo governo regionale durante la quale D’Alfonso ha illustrato i risultati raggiunti e le prospettive future. D’Alfonso ha spiegato che il prossimo 4 settembre verrà in Abruzzo il sottosegretario Luca Lotti.

IL DOSSIER: Un dossier dal titolo ’13 giugno – 13 agosto, 60 giorni di premure per l’Abruzzo: iniziative assunte e da assumere per i prossimi 40 giorni’, per raccontare quanto fatto fin qui e gettare un ponte sul futuro.

Luciano D’Alfonso ha riunito la giunta e i capigruppo di maggioranza per passare in rassegna non solo le belle intenzioni ma anche i capitoli programmatici. Dalla Fondovalle Sangro alla diga di Chiauci, dalle società partecipate alla banda larga passando per le modifiche allo Statuto.

Il presidente della Giunta con lo slogan «abbattere i problemi» ‘minaccia’ scherzosamente un autunno caldo sul fronte degli impegni politico programmatici. Nell’annunciare l’arrivo di Renzi in Abruzzo, nel voler diventare «più rapidi della Baviera», perché c’è un «10 per cento di disoccupazione che chiede una risposta», D’Alfonso ha dato molto spazio al riordino della macchina amministrativa regionale annunciando non solo il cambio delle regole che verrà discusso domani in Consiglio ma anche una specie di campagna acquisti per i dirigenti regionali nei prossimi mesi, ma volendo sottolineare che comunque «ho trovato il personale della Regione Abruzzo motivato e appassionato al nuovo lavoro che li aspetta».