
In 4 mesi ha già accolto e ricoverato nella sua ‘casa’ sanitaria – in un ambiente pervaso di affetto familiare, massima attenzione ai valori umani e comfort alberghiero – 35 malati non più curabili con le terapie. E’ l’hospice di L’Aquila, collocata nel palazzo ex Onpi, e diretta dal professor Franco Marinangeli.
Una struttura aperta dalla Asl nel solco di un modello sanitario che riproduce un ambiente il più possibile vicino a quello familiare, in un momento di sofferenza sia per il malato sia per la più intima cerchia dei suoi affetti. L’hospice si colloca in una Rete in cui interagiscono ospedale, Adi e territorio, con l’effetto positivo di ridurre i ricoveri ospedalieri e, soprattutto, di assistere al meglio il malato terminale e fargli sentire il più possibile il calore e la vicinanza dei congiunti.
Su questo nuovo orizzonte di filosofia sanitaria, la Asl 1 è all’avanguardia, con due hospice (oltre a L’Aquila, ce n’è uno aperto lo scorso anno a Pescina) che dispongono di 22 posti letto, il numero più altro dei 72 complessivi assegnati alle altre 4 analoghe strutture attive in Abruzzo: 1 a Teramo, 1 a Pescara, 2 nella Asl di Chieti.
L’hospice di L’Aquila, da aprile scorso a oggi, ha fatto registrare un tasso di occupazione spesso vicino al 90% dei 12 posti letto disponibili, sia pure con le fisiologiche oscillazioni legate a situazioni contingenti. Negli ultimi 4 mesi – da quando cioè sono state attivate le degenze – sono stati ricoverati 35 malati terminali, di cui 5 da fuori regione e altre Asl abruzzesi. La degenza media, all’interno dell’hospice, oscilla tra i 7 giorni e i 2 mesi.
200 visite domiciliari. Pur essendo una struttura di recente attivazione, l’hospice, grazie all’ambulatorio di terapia del dolore attivato un anno e mezzo fa, ha effettuato 200 visite a domicilio, compiute dai propri medici (2, oltre allo stesso professor Marinangeli) a beneficio di pazienti inabili bisognosi di terapie del dolore, somministrate dal personale del servizio Adi (assistenza domiciliare integrata) che opera in sinergia con l’hospice. In autunno, peraltro, le prestazioni a domicilio saranno potenziate con l’istituzione di un’équipe di più figure professionali: esiste al proposito un progetto già finanziato.
Per i pazienti inabili, l’ambulatorio del dolore eroga prestazioni e terapie a domcilio, per esempio, a beneficio di persone con patologie invalidanti come artriti e artrosi. Invece, i pazienti non affetti da disabilità possono farsi seguire direttamente in ambulatorio poiché gli accessi, oltreché ai ricoverati, sono fruibili anche da pazienti esterni.
Psicologi per degenti e familiari. Per i malati terminali all’hospice è al lavoro, tutti i giorni, un pool di 3 psicologi – con il prezioso contributo dell’associazione Humanitas- che supporta, ascolta e segue costantemente non solo i pazienti ma anche i loro familiari. Oltre ai 3 medici, vi sono 6 infermieri che garantiscono un servizio nelle 24 ore; i medici assicurano una copertura di 12 ore. Il centro per cure palliative dispone di alto livello alberghiero, televisori, bagni per disabili e di uno spazio-cucina ‘personalizzato’.
Zero burocrazia: rapidi accessi e uscite. La struttura dell’ex Onpi, in termini di accessi e dimissioni, è molto flessibile: per i ricoveri (fatti su prescrizione del medico di famiglia o dello specialista del reparto) è sufficiente un giorno, 2 al massimo; per lasciare la struttura non più mezz’ora. Inoltre, è possibile rientrare di nuovo nell’hospice dopo esservi stati ricoverati in precedenza, a distanza di giorni o settimane, a seconda dei casi, nell’ottica della massima flessibilità a beneficio del degente.
«Il bilancio, in termini di risposta e benefici degli utenti, è molto positivo – afferma il professor Marinangeli – tenendo conto che il nostro centro, di recente apertura, è riuscito a organizzarsi al meglio sotto il profilo organizzativo e gestionale. Le richieste di assistenza anche da altre regioni e Asl abruzzesi sono un riconoscimento dell’impegno di tutto il personale e della qualità alberghiera della struttura che intende esaltare i valori umani e creare le migliori condizioni per gli ospiti».