Ho prestato il mio cappello

20 agosto 2014 | 11:36
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Ho prestato il mio cappello

di Valter Marcone

Ti ho prestato il mio cappello

prima che finisca il giorno.

il giorno tra l’alba e il tramonto.

E a quest’ora ti consolino

un poco

le montagne gialle del tramonto

le case del paese,

tra muri coperti da manifesti

di sagre d’agosto

e le serrande abbassate delle finestre

della casa sulla piazza.

Ti restino le parole

da i sussurri a tutto volume di skype

e alla fine al tramonto

seduta sulla panchina

mi restituisci il cappello,

sa di rosmarino e basilico,

sembra ora fatto delle ali

di una colomba

mentre il rumore di un trattore

nel bosco di querce

fa il verso alla radio

dove canta Celentano.

In silenzio giocano a carte

uomini anziani

ai tavoli del bar sulla strada

per la Rocca

e sanno che nemmeno giocando

a carte possono parlare

come per tutta la vita

hanno cercato di dire qualcosa

senza mai trovare le parole.

Quelle parole che non si trovano

e che hanno fatto la storia

del silenzio di questo paese.