Poste Italiane, piccoli centri abruzzesi ‘ammazzati’

20 agosto 2014 | 14:06
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Poste Italiane, piccoli centri abruzzesi ‘ammazzati’

«Troppo spesso le parole di incoraggiamento e le promesse di potenziamento delle aree interne della regione Abruzzo si infrangono su fatti che, in buona sostanza, dimostrano volontà contrarie. Alla luce delle analisi numeriche di Poste Italiane, per esempio, deve apparire prioritario il dimezzamento degli orari se non addirittura la chiusura degli uffici postali nei piccoli centri. Problema apparentemente laterale, ma che complica assai la quotidianità della cittadinanza». Queste le parole el consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci.

«”In Italia sono più di mille gli uffici postali a rischio chiusura finiti nella lista nera stilata da Poste Italiane, in quanto considerati antieconomici sulla base di un’analisi effettuata sul rapporto costi/ricavi di ciascuno di essi”. La notizia è di qualche mese fa, tanto da far supporre che il numero potrebbe anche essere aumentato, ad oggi.

E così nel mirino finiscono ovviamente anche i nostri piccoli centri. Tanto per citarne solo qualcuno: Capitignano, Fossa, Cagnano Amiterno, Cesaproba di Montereale, Barete, Campotosto, Villa Sant’Angelo e Lucoli, con buona pace dell’intenzione di mantenere vivi e attivi, potenziandoli, i presidi sociali fondamentali per non spopolare queste vaste porzioni di aree regionali. Aree ricchissime di storie, paesaggisticamente straordinarie, culturalmente ancora da scoprire, reale patrimonio regionale, che vedono le popolazioni autoctone allontanarsi a causa del depauperamento – inflitto sommariamente dallo stato di necessità – di quei servizi indispensabili rappresentati da uffici postali, presidi farmaceutici, strade, possibilità di collegamenti e trasporti. Tanto per fare un esempio eclatante, si potrebbe parlare della chiusura – effettuata da tempo e a cui non pare ci sia soluzione – della strada provinciale che collega Capitignano a Capannelle, con evidentissimo disagio delle persone che abitano quel territorio, costretti ad affrontare percorsi alternativi che con una settantina di km in più allungano tempi e incrementano problemi».

«Chiedo al Presidente della Regione D’Alfonso – si legge nella nota divulgata da Pietrucci – di affrontare la questione insieme a me e all’Assessore Sclocco, per salvaguardare le necessità della popolazione residente. Insieme a Mirella Sclocco chiedo a Roma un vertice con Poste Italiane per il mantenimento e dove necessario, per la rimodulazione degli uffici postali nei piccoli centri. E con l’Assessore Di Matteo incontrerò i Sindaci dei territori interni e l’Amministrazione Provinciale competente, per conoscere e valutare lo stato delle infrastrutture in generale, dalle strade, in pessime condizioni o addirittura chiuse, al potenziamento dei trasporti».