
di Lorenzo Di Cola
Si è svolta ieri sera la partita valida per l’Europa League tra Inter e Stjarnan, vinta senza esitazioni dalla squadra italiana. Icardi, Dodò e D’Ambrosio i goleador di una serata tranquilla, che Mazzarri e Thohir avranno apprezzato.
STJARNAN
JONSSON 6: arriva alla sufficienza nonostante i tre goal subiti, essendo privo di colpe su ogni marcatura. Con una difesa scarsa come l’acqua nel Sahara è già tanto che non abbia abbandonato il campo prima del triplice fischio. CORAGGIOSO
VEMMELUND 4.5: guarda Dodò con grande ammirazione, come fosse un personaggio televisivo. Su ogni azione del brasiliano resta a guardare ed a fine partita gli chiede un autografo sulla videocassetta dell’Albero Azzurro. FAN
LAXDAL 6: l’unico del pacchetto arretrato islandese che sfoggia una prestazione non indecente. Si fosse chiamato Laxalt, però, staremmo a parlare di un 4.5 risicato. GRAZIATO
RAUSCHENBERG 5.5: per poter scendere in campo deve prima chiedere un giorno di permesso al padre. Vista la prestazione, da domani tornerá a produrre puzzle nell’azienda di famiglia. RAVENSBURGER
ARNASON 5: il confronto ravvicinato con il Divino Jonathan lo manda nel pallone e non gli consente di mettere in mostra le sue note doti da killer della fascia sinistra. Durante l’intervallo, ottiene l’assoluzione da tutti i peccati da Jonathan in persona. MIRACOLATO
JOHANNSSON 5.5: per non correre rischi, rinchiude in casa la moglie e le sorelle quando scopre che in Islanda c’è Mauro Icardi. C’è da dire, però, che non ha pensato a fare lo stesso con la madre. FRETTOLOSO
RUNARSSON 5: il cognome lascia presagire grande corsa, in realtà fa tutto meno che macinare chilometri. Riesce persino a rovinare il terreno di gioco, oggi in perfette condizioni, con i suoi tacchetti da Rugby. TRATTORE – dal min. 68 TOFT: Il Tare islandese si dimostra l’unica insidia per la retroguardia neroazzurra, soprattutto quando scivola al momento del tiro che, se fosse entrato, lo avrebbe mandato sicuramente sull’Olimpo dei giocatori dello Stjarnan. UMANO
BJORGVINSSON 5: per il tempo richiesto per scriverne il cognome meriterebbe il linciaggio, chissà cosa avrà scritto il direttore di gara sul taccuino dei cattivi quando lo ha ammonito. SCHERZO DELL’ANAGRAFE
PUNYED 5: fuggito da un geyser in eruzione, decide di procurarsi la divisa svaligiando la bancarella di magliette contraffatte fuori lo stadio e di rivendere quella fornitagli dalla squadra al primo vendi bibite che incontra sugli spalti per arrotondare lo stipendio a fine mese. TRAFFICANTE
FINSEN 6: riesce a giocare una buona gara solo perché ha davanti uno come Ranocchia. Quando si tratta di saltare, però, il “difensore” umbro dimostra una certa superiorità. RIMANDATO
GUNNARSSON 5: il re delle esultanze (che in telecronaca viene definito “l’uomo salmone”), trascorre tutta la partita a pensare ad un modo innovativo per festeggiare il goal della bandiera. Nell’unica occasione che ha per segnare calcia ispirandosi a Fredy Guarìn. FANFARONE – dal min. 68
JOHANNSSON 6: non bastando un Johannsson, l’allenatore decide di metterne un altro con la speranza di creare confusione tra le fila neroazzurre. DOPPIONE
INTER
HANDANOVIC s.v.: nel primo tempo prende il jet per la Slovenia e va a fare compagnia alla nonna, nel secondo si vede la sua assenza, anche se la sua porta rimane comunque inviolata. SICUREZZA
RANOCCHIA 5.5: è l’unico che può far “saltare” la difesa dell’Inter con la sua solita sicurezza alla Bonera quando esce palla al piede. La fascia di capitano pesa e lo rallenta ulteriormente. ROSPO
VIDIC 6.5: fa vedere anche agli Islandesi quanto amore ci sia tra Serbi e Croati: il diverbio con l’arbitro sicuramente si sarà concluso con una terzina dantesca. POETA
JUAN JESUS 6.5: visti gli avversari in campo, i miracoli cui ci ha abituati non si rendono necessari; si diverte a mandare in crisi gli islandesi moltiplicando i palloni sul terreno di gioco. BIRBONE
JONATHAN 7: l’altro pezzo sacro dell’Inter, al contrario del primo, decide che comunque gli avversari peccatori devono essere puniti e gioca con il coltello tra i denti, come se stesse disputando un playoff di Europa League. SEVERUS – dal min. 74 – D’AMBROSIO 6.5: segna un goal e neanche lui ha idea di come abbia potuto realizzarlo. Domattina si sveglierà completamente sudato. SOGNATORE
HERNANES 6.5: Nel primo tempo il Profeta gioca ancora al ritmo del Brasile al Mondiale, nell’intervallo Mazzarri lo redarguisce a dovere ed inizia a giocare come un ragazzino non cresciuto della periferia romana. ER NANES – dal min. 85 –
KUZMANOVIC: s.v. Non è degno della pagella.
M’VILA 6: il centrocampo è casa sua e dove passa lui non cresce più un filo d’erba. Mazzarri lo ha voluto per ereditare il ruolo che una volta era di Alvaro Pereira, vale a dire quello di giocatore più brutto della rosa. PREMIO NO BEL
KOVACIC 7: dopo l’ennesimo fallo subito, si rivolge all’arbitro insultandolo in zagabrese stretto. Essendo un suo connazionale, il direttore di gara gli promette l’omicidio in blocco della famiglia. INGENUO
DODÒ 7: era arrivato a Milano come un oggetto misterioso: non si capiva se si trattasse di un essere preistorico oppure di un personaggio della TV. Una terza ipotesi vuole che sia un calciatore promettente. CONVINCENTE
BOTTA 5: il suo obiettivo è divertirsi con finte e giochetti; non sa però che l’Islanda è piena di fabbri e falegnami che spezzano tutte le tibie che incontrano. Non si capisce il perché del suo acquisto. BOTTARELLA – dal min. 60 –
OSVALDO 6: Johnny Depp scende in campo truccato e con una ciocca di capelli rasta di Jack Sparrow. Al primo tiro colpisce subito un legno. PIRATA
ICARDI 6.5: nel primo tempo tocca più tifose che palloni ma, nonostante ciò, si dimostra incredibilmente freddo e concreto: due parti previsti tra nove mesi ed un gol con un solo pallone giocato in area. SPIETATO
SE LE ACQUE SCARSEGGIANO, LE PAPERE STJARNAZZAN.