
di Claudia Giannone
In occasione della partita organizzata a Capistrello, in memoria di Paolo Lustri, deceduto nel corso dello scorso anno a causa di una malattia degenerativa, è il fratello a parlare della manifestazione organizzata. La definisce soprattutto una «scusa», una possibilità per donare al paese un qualcosa di concreto, il defibrillatore consegnato prima dell’inizio dell’incontro, ed un ricordo che va oltre un semplice incontro di calcio.
«Al di là dell’aspetto prettamente sportivo, la manifestazione è di alta rilevanza sociale. Era importante per noi dare un contributo alla società che ci è stata vicina in seguito al lutto dell’anno scorso. E il contributo è stato dato anche alla popolazione in generale: il defibrillatore che sarà consegnato oggi sarà a disposizione di chiunque usufruirà dell’impianto sportivo».
«Abbiamo approfittato della nostra passione per il calcio – ha aggiunto – e abbiamo organizzato questa manifestazione, ma in realtà la partita di calcio rappresenta una scusa».
Conosciuta da tutti, inoltre, la passione dell’intera famiglia e dello stesso Paolo per la Fiorentina. Ma nonostante tutto, non è stata chiesta una collaborazione per l’incontro odierno.
«Alla Fiorentina avevamo chiesto per un memorial di un po’ di tempo fa, ma non per l’incontro di oggi. La nostra famiglia è da sempre tifosa della Fiorentina, Paolo lo era come noi ed era un amante del calcio. Per questo abbiamo approfittato di questo evento».
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