
di Alessia Lombardo
Svelate, a quattro giorni dal corteo storico della Bolla, le tre figure chiave della 720esima Perdonanza Celestiniana. Numerose le novità di integrazione adottate dal Comitato Perdonanza per quella che sarà l’ultima manifestazione prima del riconoscimento come patrimonio immateriale dell’Unesco, che avverrà nel 2015.
La scelta é ricaduta sulle diverse facce dell’integrazione. Una disabile, un’alpina e uno studente meritevole.
{{*ExtraImg_213752_ArtImgRight_300x225_}}È Giorgia Miriam Silveri, 23 anni, la Dama della Bolla. Graziosa ed emozionata Giorgia Miriam, non udente, ha sostenuto la maturità artistica nel 2009 e attualmente é al terzo anno della Facoltà di Scienze Biologiche dell’Università dell’Aquila. La Dama della Bolla, di Preturo, ha realizzato in passato un cortometraggio sulle realtà dei non udenti e ha scritto personalmente una lettera al sindaco Massimo Cialente per ricoprire l’ambito ruolo. «Sono orgogliosa e felice di essere stata scelta – ha dichiarato affiancata dalla traduttrice – la mia partecipazione é per lanciare un messaggio importante sulla diversità. Ho molte passioni tra cui la lettura e i viaggi».
{{*ExtraImg_213753_ArtImgRight_300x225_}}Accompagnata dalla sua bambina Maia De Sanctis di quattro anni e mezzo, la Dama della Croce, Mariacristina Antonangeli, 33 anni da compiere, costituisce, essendo un’alpina, un’altra novità di questa edizione. Aquilana di adozione, Mariacristina è di Tocco da Casauria (Pescara) ed è in servizio nel capoluogo d’Abruzzo dal 2010. Ha alle spalle due missioni in Iraq. «Questa esperienza è forte quasi come una missione all’estero», ha dichiarato sorridente.
{{*ExtraImg_213754_ArtImgRight_300x225_}}Scelto per merito scolastico il diciannovenne Patrizio De Matteis, accompagnato da papà Giorgio visibilmente orgoglioso, vestirà i panni del Giovin Signore. Patrizio, coetaneo e amico del figlio del primo cittadino Federico, ama praticare vari sport e si è appena diplomato al Liceo Classico. «Ho saputo che avrei ricoperto il ruolo prima di ferragosto – ha svelato – ero in graduatoria tra gli studenti del Liceo Classico. Frequenterò alla Luiss Giurisprudenza e devo valutare se mi piacerà o meno diventare notaio. Sono fidanzato da più di due anni».
Dopo la [i]querelle[/i] estiva, comunque rientrata, Dama e Giovin Signore sì Dama e Giovin Signore no, Giovanna Di Matteo ha spigato le novità sui costumi. «Quello del Giovin Signore è rimasto invariato dall’anno scorso, mentre per questioni di taglie c’è stato uno scambio tra i costumi della Dama della Bolla e della Dama della Croce – ha spiegato – la piccola novità è limitata ai figuranti, riguarda i gruppi che rappresentano il rapporto tra il territorio e la città».
{{*ExtraImg_213755_ArtImgRight_300x225_}}A presentare le tre figure il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente assieme al vice presidente e coordinatore del Comitato Perdonanza 2014 Alfredo Moroni, la storica dell’arte Giovanna Di Matteo e il colonnello Massimo Iacobucci, comandante del nono reggimento degli Alpini. Presente anche il tenete colonnello Pietro Piccirilli.
{{*ExtraImg_213756_ArtImgRight_300x225_}}«Abbiamo deciso di inquadrare il messaggio di Celestino all’interno dell’integrazione – ha esordito Moroni – la Dama della Croce, in un momento in cui ci sono focolai, sarà impersonata simbolicamente da un’alpina. La scelta del Giovin Signore é per favorire l’ingresso nelle scuole ed è stata effettuata una selezione tra gli studenti. La Dama della Bolla è stata proposta con la capacità di essere promotrice di integrazione».
Raggiante e pronto a parlare a microfoni spenti con il figlio del nemico-amico (politico) De Matteis, il primo cittadino Cialente dopo le polemiche ha affermato. «L’unica preoccupazione è che il corteo scorra – ha detto – l’anno passato mentre sfilavo con il comandante dei Vigili urbani Eugenio Vendrame sentivo che la città non era contenta».
{{*ExtraImg_213757_ArtImgRight_300x225_}}Soddisfatto per la scelta ricaduta su Mariacristina Antonangeli, il comandante del nono Reggimento Alpini Massimo Iacobucci. «Sono contento per due motivazioni – ha spiegato – la prima é il legame tra il reggimento e la città, poi il significato della scelta di un militare per un simbolo di pace».
Al termine della presentazione delle tre figure, la Dama della Bolla è stata applaudita usando il linguaggio dei sordomuti.