Ricostruzione tribunale L’Aquila: «Servono tempi certi»

Gian Luca Totani, presidente della Camera Penale dell’Aquila “Emidio Lopardi jr.”, interviene sulla questione della «ventilata ipotesi di soppressione della Corte di Appello dell’Aquila» e sulla situazione degli uffici giudiziari cittadini.
«Ho letto con molta attenzione – scrive Totani in una nota – il comunicato del sindaco dell’Aquila col quale si vorrebbe smentire definitivamente l’ipotesi di soppressione del distretto della Corte di Appello dell’Aquila. In verità, se da una analisi compiuta dal nostro Direttivo locale non si è rinvenuta, sui siti ufficiali, traccia
alcuna di tale proposito governativo, l’argomento della rimodulazione delle Corti nel progetto di riforma
esiste, ma sembrerebbe riguardare possibilità di riorganizzazione interna dei distretti più che di soppressione; ciò non toglie che sarà sempre meglio tenere alta l’attenzione affinchè una simile ipotesi, che non comporterebbe in effetti alcun risparmio o maggior efficienza ma anzi aumento della spesa per trasferimenti di utenti e operatori della giustizia, non venga neppure vagliata in sede di prossima riforma».
«Le comunicazioni del sindaco – aggiunge Totani – meritano invece estrema attenzione laddove i riferimenti stringono sul quadro locale. Alcuni giorni or sono lo stesso Cialente aveva dichiarato sui giornali di non essere al corrente dei tempi necessari per la ricostruzione del “nuovo vecchio Tribunale” di via XX Settembre; oggi attesta
genericamente l’esistenza di un progetto di cittadella giudiziaria in fieri. La realtà è che sono trascorsi oltre cinque anni da quel tragico 6 aprile, ne sono trascorsi almeno un altro paio dalla ultimazione dell’ala incompiuta del “nuovo vecchio Tribunale”, ma siamo ancora tutti costretti negli angusti spazi della attuale “baraccopoli giudiziaria” di Bazzano, situazione logistica che non permette neppure il rispetto delle prerogative minime di [i]privacy[/i] per detenuti ed imputati; è arrivato quindi il momento di permettere ai fruitori della giustizia di conoscere almeno i tempi certi del rientro alla normalità. A chi compete la certezza dei tempi? Al Sindaco o al Provveditorato OO.PP.? Ben venga che risponda l’uno o l’altro, ma che rispondano pubblicamente: a quando il rientro in una struttura giudiziaria degna di tale nome?».