Corte Appello L’Aquila, avvocati: «No ai tagli ‘sciagurati’»

26 agosto 2014 | 11:08
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Corte Appello L’Aquila, avvocati: «No ai tagli ‘sciagurati’»

Gli avvocati Carlo Peretti e Maurizio Capri, rispettivamente presidente e segretario del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati dell’Aquila, hanno diffuso una lettera aperta a sostegno della Corte d’Appello del capoluogo abruzzese. Il documento, di seguito riportato integralmente, è indirizzato alle istituzioni della Regione Abruzzo, al sottosegretario Giovanni Legnini, ai parlamentari abruzzesi e alle autorità giudiziarie.

«Decentramento e autonomia – si legge nella lettera – sono principi costituzionali che trovano il loro naturale presupposto nelle istituzioni locali, che, essendo più vicine ai cittadini, conoscono meglio i loro problemi e i modi per risolverli. Nel rilevare, in questi giorni, la crescente preoccupazione di una ipotetica soppressione della Corte di Appello dell’Aquila nel quadro generale di una ridefinizione della geografia giudiziaria dei giudici di secondo grado che investirebbe anche altre Regioni come le Marche, l’Umbria e il Molise, l’Avvocatura è indotta a ritenere che la giustizia non sia più considerata bene primario nello stato di diritto al pari del lavoro, della istruzione e della sanità, ma è subordinata a sole dinamiche economiche. E’ un fatto che tra gli obiettivi che il governo si propone di conseguire con la riforma della giustizia c’è quello di estendere il processo di “razionalizzazione” della geografia giudiziaria ai distretti delle corti d’appello. La revisione dei distretti di Corte d’Appello potrà essere realizzata anche mediante l’attribuzione di circondari di tribunali appartenenti a distretti limitrofi, secondo criteri oggettivi e predeterminati. (n.d.r. Nota del Ministero della Giustizia). In questa fase storica hanno più importanza la logica dei numeri e dei risultati economici piuttosto che le soluzioni dei problemi per la collettività o almeno la volontà di non crearne ulteriori, incidendo e penalizzando i cittadini tutti. A questo punto la risposta ad una tendenza sempre crescente di risolvere i problemi economici con tagli “sciagurati” che prescindono dalle ricadute tragiche e dannose che si riflettono sull’intero territorio regionale e dei suoi cittadini non può passare inosservata».

«Attualmente – si legge ancora nella lettera – il territorio italiano è suddiviso in 26 distretti di Corte d’appello, pressoché tutti coincidenti con gli ambiti territoriali delle Regioni (solo il distretto di Torino comprende quello di due regioni (Piemonte e Valle d’Aosta).

All’ordine del giorno della riunione del Consiglio dei Ministri in programma per il 29 agosto p.v. è prevista anche la revisione della geografia giudiziaria, sicché dopo i pesantissimi interventi che hanno portato alla chiusura di centinaia di uffici giudiziari tra sezioni distaccate, tribunali minori e giudici di pace, sembra essere giunta l’ora di apportare qualche “modifica” ai distretti di Corte d’Appello che dovrebbe limitarsi alla chiusura di alcune sezioni distaccate. Ma circola con insistenza anche la voce di possibili accorpamenti degli uffici di Corte di Appello. La questione riguarderebbe, tra le altre, la Basilicata, il Molise, l’Umbria, le Marche e l’Abruzzo sicché, qualora dovesse realizzarsi questo progetto, l’Abruzzo potrebbe essere accorpata alle Marche, all’Umbria e al Molise, se non addirittura al Lazio, cioè a Roma. Da qui il “grido di allarme” dell’Avvocatura aquilana pronta a svolgere la sua parte per scongiurare scelte disgraziate che penalizzano la Regione e la Città dell’Aquila, tuttavia la risposta e la presa di posizione deve essere corale di ferma opposizione con il coinvolgimento incondizionato di tutte le istituzioni anche locali: da quelle di vertice come il presidente della Regione Abruzzo, il presidente della Provincia, il sindaco dell’Aquila, il sottosegretario Giovanni Legnini e i parlamentari eletti in Abruzzo, sino a quelle più periferiche».

«L’Aquila, già fortemente penalizzata dal terremoto – concludono Peretti e Capri – subirebbe ancora un durissimo colpo, perdendo un presidio fondamentale, considerato che la città, capoluogo di regione, è carente di un tessuto industriale ed è sempre stata la sede degli Uffici Amministrativi dell’intero distretto regionale.

Il presidente e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati dell’Aquila, insieme all’Avvocatura tutta, invitano le istituzioni di ogni livello perché sia convocato un tavolo o una conferenza di servizi per la concertazione comune delle iniziative necessarie per la salvaguardia e il mantenimento della Corte di Appello dell’Aquila».