
«Con la delibera numero 330 dell’8 agosto 2014 la giunta comunale dell’Aquila ha approvato il Regolamento per la disciplina dell’Imposta Unica Comunale (Iuc) e con delibera numero 332 dell’8 agosto 2014 la Giunta ha approvato l’istituzione e la determinazione delle aliquote, sempre per il 2014. Le delibere dovranno andare al vaglio e all’approvazione del Consiglio Comunale». A ricordarlo, attraverso una nota, è l’Assemblea cittadina dell’Aquila.
«Nello scorso mese di luglio – si legge nella nota – l’Assemblea Cittadina aveva posto all’assessore De Santis alcune domande riguardo al nuovo scenario dei tributi comunali, rimaste, purtroppo, senza alcuna risposta, se non una dichiarazione confusa che, a domande inerenti la Tasi, rispondeva nel merito della Tari, tassa sui rifiuti, non oggetto delle perplessità e dei dubbi avanzati dall’Assemblea, dimostrando, in tal modo, di non aver chiaro l’argomento sul quale l’Assemblea intendeva portare l’attenzione. L’assessore rispose non nel merito, peritandosi, però, di tacciare i cittadini riuniti in assemblea di fare inutile allarmismo».
«Ricordando che il presupposto impositivo per la Tasi è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale – si legge ancora nella nota dell’Assemblea cittadina – andiamo a vedere cosa statuisce la delibera numero 332/2014. Vengono indicati i servizi indivisibili che dovranno essere parzialmente coperti dal gettito Tasi: illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, manutenzione stradale e del verde pubblico, servizi socio-assistenziali, protezione civile, pubblica sicurezza e vigilanza, manutenzione e tutela di edifici e aree comunali. L’aliquota per il 2014 è unica e corrisponde al 2 per mille, mentre, per i fabbricati rurali ad uso strumentale, è fissata all’1 per mille. L’aliquota unica, pertanto, non prevede alcuna agevolazione, se non quella relativa al nucleo familiare con reddito Isee di importo inferiore a 10 mila euro per il quale è prevista una riduzione dell’imposta pari al 50 per cento. La delibera numero 330 dell’8 agosto 2014, relativa al Regolamento, si occupa della Tasi al Capo III. All’articolo 19 “[i]Soggetti passivi[/i]”, punto 3, stabilisce che, “[i]nell’ipotesi in cui l’unità immobiliare sia utilizzata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale sulla stessa, quest’ultimo e l’occupante sono responsabili di autonome obbligazioni tributarie. L’occupante versa la Tasi nella misura del 30 per cento, la restante parte è corrisposta dal titolare del diritto reale; detta ultima previsione trova applicazione anche con riferimento agli occupanti degli alloggi di cui al progetto C.a.s.e. e Map[/i]”. Finalmente una prima risposta: gli occupanti del Progetto C.a.s.e. e Map pagheranno il 30 per cento, per altro, su una base imponibile calcolata su una rendita presunta, in quanto i manufatti C.a.s.e. e Map non sono ancora accatastati, come possiamo leggere all’articolo 20».
«Sempre nello stesso articolo – spiegano i portavoce dell’Assemblea cittadina – notiamo che la Giunta mostra qualche dubbio, ponendosi, tra parentesi, la domanda “e il Fondo Immobiliare e gli affitti concordati?”. Dubbio da sciogliere».
«A maggio del 2014 – ricorda l’Assemblea cittadina – l’assessore dichiarava: “[i]I cittadini pagheranno il primo acconto a ottobre e il saldo a dicembre, come prevede la normativa, per i comuni che ancora non recepiscono gli indirizzi per la nuova Tasi. Abbiamo preferito non tartassare gli aquilani, che in questo periodo sono alle prese con il pagamento della Tares e delle rate delle bollette del Progetto Case[/i]”. Con la delibera Tasi tutti gli aquilani possessori di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, di aree scoperte, nonché di quelle edificabili, a qualsiasi uso adibito, con esclusione dei terreni agricoli, pagheranno il 2 per mille. Nel caso di locazione, o cessione dell’unità immobiliare, l’occupante pagherà il 30 per cento e il restante 70 per cento sarà a carico del titolare del diritto reale. Gli occupanti del Progetto C.a.s.e. e dei Map, gli occupanti del Fondo Immobiliare e Affitto concordato, ancorché con il punto interrogativo, pagheranno il 30 per cento, così come tutti gli aquilani ancora in affitto, a causa della inagibilità dell’abitazione principale e che godono di assegno di autonoma sistemazione, o di altre forme di assistenza. Al 18 giugno le persone in autonoma sistemazione sono circa 3.000, alle quali si vanno ad aggiungere coloro che sono in affitto concordato o nel Fondo immobiliare. E’ evidente che il Progetto C.a.s.e. non potrà essere scelto da tutti, per motivi personali, familiari e organizzativi, e, peraltro, come ben sappiamo, non è sufficiente per tutti. Agli affitti, molto onerosi e del tutto fuori controllo, che in assenza di autonoma sistemazione dovranno essere pagati per intero, si va ad aggiungere ora il 30 per cento della Tasi. L’ulteriore tassa, a carico degli affittuari, a fronte della crisi drammatica delle famiglie, del commercio e della ormai cronica mancanza di lavoro non farà altro che aumentare le gravi condizioni economiche dell’intera città».
«Resta senza alcuna risposta chiara – si legge ancora nella nota – anche l’altra questione posta dall’Assemblea cittadina: si pagherà la Tasi anche sull’abitazione inagibile? Sempre nel citato Regolamento, al Capo II “[i]Imposta Municipale Propria (Imu)”[/i], all’articolo 16, concernente la norma transitoria, è specificato, tra l’altro, che le abitazioni inagibili a seguito del sisma 2009 sono esenti dall’Imu e che i redditi dei fabbricati inagibili a seguito del sisma non concorrono alla formazione del reddito imponibile Imu. Ci chiediamo perché tale norma transitoria non sia stata inserita in maniera esplicita anche per la Tasi, con la previsione della sua esenzione per gli immobili inagibili causa sisma. Attendiamo la discussione in Consiglio Comunale».