D’Alfonso: «Azione violenta sugli scarichi nei fiumi»

27 agosto 2014 | 20:49
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D’Alfonso: «Azione violenta sugli scarichi nei fiumi»

«Faremo un’azione violenta sui 116 scarichi abusivi sui fiumi». Per il presidente della Giunta regionale abruzzese Luciano d’Alfonso quella del risanamento dei fiumi è condizione essenziale per rendere la regione turisticamente competitiva: «Come facciamo a fare la pista ciclabile più lunga d’Italia se i fiumi sono inquinati?», ha detto D’Alfonso.

La “crociata” è stata annunciata nel corso di un confronto nell’Acquapark di Tortoreto con l’assessore regionale all’Agricoltura Dino Pepe, gli albergatori, gli operatori turistici e i sindaci della costa teramana.

Risanamento dei fiumi inquinati, erosione e difesa della costa, piano demaniale marittimo, segnaletica turistica, realizzazione di strutture di eccellenza a supporto del comparto turistico. E ancora: co-marketing con i consorzi atti alla promozione del territorio, potenziamento dell’aeroporto di Pescara, potenziamento del turismo escursionistico ed enogastronomico, riqualificazione e potenziamento della viabilità principale dalla costa alle zone interne. Sono i punti del decalogo che la Giunta regionale si impegna a concretare per rilanciare il comparto turistico sulla costa.

«L’agenda delle priorità deve essere esplicita e concordata da voi – ha detto il presidente – cogliamo questa occasione per precisare e dettagliare che cosa fare nei prossimi 100 giorni. Intanto entro dicembre 2014 metterò a copertura finanziaria il massimo del risanamento idrico e del sistema della depurazione e vi farò conoscere il contraente della pista ciclabile».

I sindaci, gli operatori e gli albergatori hanno lamentato i gravi problemi legati al sistema idrico, la carenza di acqua nei giorni di picco del turismo, la cattiva depurazione e l’inquinamento dei fiumi, il dissesto delle strade principali, l’assenza di una pianificazione turistica. Sull’idrico il presidente ha ricordato gli 80 milioni di euro inseriti nel decreto Sblocca cantieri che sarà varato venerdì – «Ce ne vorrebbero tre volte tanto per risolvere i problemi dell’intera regione ma intanto è una partenza», ha spiegato il presidente – e una serie di iniziative come il «rastrellamento delle emergenze di dissesto» chiesto con una nota alle Province, al Genio civile e alle Prefetture.