
«In qualità di consigliere straniero al Comune dell’Aquila e in nome di tutte le persone straniere, amici e amiche della persona e del consigliere Alessandro Piccinini, esprimo la mia profonda solidarietà per quanto accaduto». Gamal Bouchaib commenta così la vicenda segnalata ieri dal consigliere Piccinini, che, attraverso il [i]social network[/i] Facebook, ha denunciato di essere stato minacciato in strada da un gruppo di cittadini stranieri.
«Appena saputo l’accaduto da qualche collega consigliere – aggiunge Gamal – ho chiamato Piccinini per dargli la mia piena solidarietà, ma avrei voluto dal cuore che non si parlasse di connotazione etnica, ma di delinquenti che, come sa l’avvocato Piccinini, trovano risposta nella legge, come quanto accaduto ad una anziana scippata da due delinquenti, di cui uno minorenne, che ora scontano la loro pena al carcere». «Invito tutti i colleghi consiglieri e l’amministrazione comunale – conclude Gamal – a fare una
riflessione profonda su come vogliamo sognare la nostra città nel futuro».
LA DENUNCIA DI PICCININI SU FACEBOOK – «A momenti mi ammazzavano – ha scritto ieri Piccinini su Facebook – Se non avessi avuto lo spunto di deviare sul fossato stradale, mi avrebbero falciato sull’ampia banchina stradale asfaltata. Ad un mio naturale cenno di reazione e di protesta i quattro cittadini (di nazionalità rumena) che occupavano il veicolo hanno invertito la loro direzione di marcia e mi hanno affiancato al passo della corsa. {{*ExtraImg_214602_ArtImgRight_300x292_}}Potete certo immaginare cosa sia stato costretto a subire restando muto: minacce di morte, di percosse e di visite presso la mia abitazione che avrebbero rintracciato. Ho continuato il mio allenamento ignorandoli come nulla fosse accaduto. Non è la prima volta in cui mi sono sentito minacciato per strada. So peraltro che fatti analoghi sono successi pochi giorni fa anche ad un mio amico e quotidianamente accadono ai tanti appassionati runners e ciclisti che sono su strada. Non voglio innescare polemiche inutili a sfondo razzista perchè non è nella mia natura. Allora come comportarci, aiutatemi a capire, nei confronti di tutti coloro (italiani e stranieri) che, non accettando le regole di convivenza, impongono le loro. Io voglio sentirmi sicuro e protetto nella terra in cui sono nato, in cui vivo e a cui tengo. Voglio uscire di casa, infilarmi le mie scarpette, e godermi la mia corsa senza il patema di dover subire dei soprusi o addirittura avere paura che qualcuno possa entrarmi in casa. L’appello lo rivolgo a chi come me si occupa di bene comune. Facciamo qualcosa, più sicurezza per le strade e per i cittadini. Maggior certezza delle regole e più controlli».