Attualità

Legge sulla Ricostruzione? Purché sia condivisa

«Da qualche giorno si leggono su alcuni organi di informazione testi su presunte bozze del nuovo disegno di legge sulla ricostruzione.

La redazione del provvedimento sta seguendo un percorso che non prevede alcun coinvolgimento e partecipazione della popolazione che ricordiamo espresse con 50mila firme un proprio disegno di legge di iniziativa popolare». Questa la rabbia espressa in una nota del gruppo civico consiliare Appello per L'Aquila, in merito alle ultime notizie relative ad un 'progetto ricostruzione'.

«La solita modalità delle decisioni prese nel chiuso di quattro mura non si sa esattamente da chi e per cosa.

Non un incontro pubblico, non una richiesta di contributi, nessun bisogno di confronto, nulla. Non lo diciamo per rimettere al centro ideologicamente la pratica della partecipazione, sempre sbandierata ma mai attuata quando c'è da decidere su questioni fondamentali, ma perché l'esperienza dovrebbe ormai aver insegnato a tutti che un'approccio condiviso porta frutti migliori permettendo alla comunità di esprimere le proprie idee e proposte».

«E' necessaria - si legge ancora in una nota - una legge che il territorio senta come propria e non calata dall'alto. E' necessario conoscere le parti in causa (con chi si sta confrontando Sen. Legnini e in base a cosa sono stati scelti gli interlocutori?), le loro posizioni e quali sono i reali interessi in gioco. Pubblicamente e senza veli e non con la solite logiche degli amici degli amici.

La discussione e il confronto devono avvenire prima che le decisioni vengano assunte: per questo chiediamo al Governo di aprire immediatamente un processo di condivisione che faccia parlare la città. In tanti in questi anni hanno scritto proposte, suggerito correttivi, criticato delle scelte: il più delle volte quelle voci inascoltate si sono rilevate le più lungimiranti nel prevedere i problemi che sarebbero sorti e nel proporre le giuste soluzioni.

Vorremmo un confronto sull'impianto stesso della legge prima che venga presentata alle Camere, non vogliamo commentare le indiscrezioni stampa».

«Non perdiamo anche questa occasione, la popolazione ha il diritto di poter incidere sulla nuova normativa che segnerà la vita di tutti noi e il futuro dei nostri territori».