
I tre presunti responsabili della rapina all’ufficio postale di Rapino sono stati arrestati la scorsa notte.
Lo comunicano i carabinieri del comando provinciale di Chieti.
Al termine della rapina, durante la fuga, i tre avevano sparato contro i carabinieri di Rapino: un militare è rimasto ferito lievemente dalle schegge del parabrezza colpito dal proiettile.
Sono tutti di Cerignola (Foggia) i presunti autori della rapina messa a segno ieri mattina all’ufficio postale di Rapino, bottino circa 500 euro.
I tre si erano dati alla fuga prima su una Lancia Lybra poi su un autocarro e mentre scappavano hanno sparato contro i carabinieri che li inseguivano, ferendone uno. Sono stati arrestati questa notte, fra le 22.30 e le 5.
Si tratta di Giuseppe Da Bellonio, 33 ani, Giuseppe Saracino pure di 33 anni entrambi con precedenti per rapina e di Matteo Mastropietro, 46, con precedenti per furto. I tre, abbandonati i due automezzi, avevano proseguito la fuga a piedi, nascondendosi nella boscaglia fra i territori della Val Di Foro ma sono finiti nella rete tesa dai carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Chieti e da quelli delle Compagnie di Chieti, Ortona e Lanciano, che hanno dato vita ad una vera e propria caccia all’uomo con l’impiego di 25 pattuglie e 50 uomini, e l’ausilio di un elicottero.
Il primo ad essere stato intercettato dai militari è stato Mastropietro, bloccato mentre percorreva a piedi le campagne adiacenti la strada statale Val Di Foro nel Comune di Vacri; quindi è toccato a Da Bellonio, trovato in possesso di 945 euro, che cercava di dileguarsi nella boscaglia intorno al Comune di Villamagna.
Saracino, invece, è stato fermato a Francavilla al Mare a bordo di un’auto giunta da Cerignola con due persone a bordo entrambe denunciate per favoreggiamento personale. I tre, condotti nel carcere di Chieti, sono accusati di tentato omicidio, rapina, porto abusivo di arma, ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e spari in luogo pubblico.
Le ricerche dei carabinieri sono ora finalizzate a trovare le armi, un fucile mitragliatore e un fucile calibro 12, che sono state nascoste o abbandonate dai malviventi. I colpi esplosi dai rapinatori in fuga sarebbero stati una quarantina. L’intera operazione ee’ stata ricostruita questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenuta a Chieti dal comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Salvatore Ronzo, dal maggiore Vincenzo Maresca, comandante del reparto operativo, e dai capitani Emanuele Mazzotta, comandante del nucleo investigativo e Livio Lupieri, comandante della Compagnia di Chieti. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Marika Ponziani.