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Il grido d’aiuto ‘Save the Genziana’, tanto caro all’amato social blu, oggi si è scontrato contro il duro muro della realtà. A nulla, infatti, è valsa la protesta virtuale per tentare di ‘salvare’, è proprio il caso di dirlo, i famosi 111 litri di genziana, sprovvisti di etichetta, sequestrati dai carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni alle suore della “Casa famiglia Immacolata concezione” di San Gregorio.
Sono finiti tutti quanti nei tombini. Dramma per il popolo facebookkiano. Le quattro suore, come si legge nelle pagine de [i]Il Centro[/i], ossia le ‘immacolate’ produttrici del liquore, sono invece state condannate a pagare una multa di 50 mila euro.
Le azioni legali volte a scongiurare il sequestro e la distruzione, avanzate dagli avvocati Giovanni Pasanini e Alessandra Ferrante erano incentrate anche sul fatto che la genziana in questione non dovesse essere messa in commercio, bensì considerata per uso personale delle suore.
Chiuso un capitolo, ops commercio, forse se ne incomincerà uno nuovo.