L’Aquila abbandonata alle erbacce e all’incuria

4 settembre 2014 | 17:40
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L’Aquila abbandonata alle erbacce e all’incuria

di Giovanni Baiocchetti

La segnalazione di trascuratezza di diversi quartieri dell’Aquila ci arriva da molti cittadini, tra cui un’aquilana residente in viale Aldo Moro che già un mese fa ci aveva scritto a proposito della zona in cui abita.

{{*ExtraImg_215183_ArtImgCenter_500x281_}}«Le erbacce hanno occupato tutto il marciapiede, soprattutto nel rettilineo pianeggiante davanti al MUSP dell’Istituto “Leonardo da Vinci” e i nuovi getti degli alberi, sempre sui marciapiedi, sono diventati quasi alberi. Siccome quel tratto, come detto, è un rettilineo, le macchine sfrecciano a tutta velocità, i marciapiedi sono inagibili e percorrere la strada per i pedoni è molto pericoloso; non parliamo di percorrerla con un bambino sul passeggino. Più avanti, poi, di fronte l’ufficio postale, le erbacce si sono abbarbicate su un segnale stradale per tutta la sua altezza».

«Vado con il nipotino al castello – continua la cittadina – e l’anello di strada che lo circonda è tutto dissestato; trattandosi di pochi metri di larghezza, è un così grande problema una passata di asfalto? Lavoro in Via Rocco Carabba: la siepe che circonda l’ex deposito comunale è un groviglio immenso di erbacce e rovi, una vipera è entrata dentro una macchina nel parcheggio adiacente. Lì ci sono gli uffici del Comune e della Provincia, dovrebbe essere nota la condizione di degrado. Ma fosse solo questo, tutta la città è in uno stato di pietoso abbandono, tra buche, erbacce, soste di automobili da veri selvaggi».

{{*ExtraImg_215184_ArtImgCenter_500x281_}}«Non è colpa del terremoto – ci spiega ancora la signora – perchè era così anche prima. Sarà colpa anche dei cittadini, ma se chiunque vedesse pulito e ordinato forse ci penserebbe un poco prima di sporcare. Ci sono città che ci riescono, anche piccole come L’Aquila e mi sono sentita avvilita pensando che è possibile avere delle città curate e ordinate mentre la mia città è ridotta così (e non parlo dei danni del terremoto). Quando viene qualcuno a trovarmi sono in imbarazzo, come se trovassero la mia casa sporca, disordinata, con le ragnatele».

Oggi, la signora ci scrive di nuovo, per denunciare che nulla è cambiato: «le erbacce continuano a crescere rigogliose ed indisturbate. Aggiungo qualche altra cosa? Una busta di rifiuti, forse caduta mentre venivano svuotati i cassonetti, è rimasta più di un mese sulla strada; la busta si è lacerata, la sporcizia sparpagliata. Tutti i giorni il camion dell’ASM è venuto ma nessuno si è degnato di usare una scopa e una pala per pulire finché scoraggiati non ci abbiamo pensato noi.

Colpa degli operai? E chi è responsabile fa mai un giro per vedere come viene svolto il lavoro? Le strade da quanti secoli non vengono più pulite? Il sig. sindaco, gli assessori, i responsabili dei vari servizi dove vanno a passeggio? Dove passano con le macchine? Non vedono il degrado che vediamo noi? I loro bambini dove giocano, dal momento che non esiste un parco dove i cani non vadano a fare i loro bisogni?

Non esiste un vigile urbano che faccia una multa ai proprietari di cani che non raccolgono gli escrementi lasciati dai loro tesori (non me la prendo con i cani ma con i padroni maleducati). Che Dio salvi questa povera città!»