
di Maria Grazia Lopardi*
Grazie ad una generosissima donazione dell’E.N.I. la basilica di Collemaggio sarà restaurata e riconsegnata alla città dell’Aquila e a tutta l’umanità. Dedicata a S. Maria Assunta, tra le meraviglie artistiche che la caratterizzano, vi è un affresco degli inizi del 1400 che appunto presenta il sepolcro vuoto di Maria che appare ascesa in cielo ed incoronata da Gesù.
{{*ExtraImg_215396_ArtImgCenter_400x277_}}Analogo messaggio è stato affidato dagli straordinari Mastri del passato ad un gioco solare: il 15 agosto, giorno dell’Assunta, nell’istante prima del tramonto, il sole colpisce perpendicolarmente la meravigliosa facciata bicroma e penetra all’interno della basilica attraversandola in tutta la sua lunghezza. In particolare dal rosone centrale un fascio di luce raggiunge la sommità del finestrone gotico dove si apre un fiore a otto petali e consente la visione straordinaria della Vergine avvolta nel suo manto luminoso-la sagoma del finestrone gotico- incoronata dal sole, simbolo della “Luce del mondo”, il Cristo. Successivamente al sisma del 1703, uno dei tanti che hanno colpito la città dell’Aquila, il messaggio solare è scomparso per effetto di un rivestimento barocco che ha abbassato il soffitto- rendendo ciechi i rosoni- e con esso l’arco di accesso al transetto. Negli anni 70 del secolo scorso l’Arch. Mario Moretti ha restituito alla basilica l’aspetto precedente alla fase barocca e l’eliminazione degli stucchi del soffitto ha di nuovo consentito al sole di entrare e così, grazie ad una felice intuizione mi sono accorta che, seppure parzialmente bloccato dal troppo basso arco trionfale, il flusso di luce raggiungeva la sommità del finestrone dell’abside proprio quando si festeggia l’Assunzione di Maria.
Il terremoto del 6 aprile del 2009 ha seriamente danneggiato la basilica facendone crollare la parte più fragile, appunto i pilastri e l’arco con l’intera volta del transetto, restituendo l’originaria visione dello straordinario gioco solare non più ostacolato nel suo percorso.
Ora una qualificatissima equipe di esperti si sta occupando del progetto del restauro della basilica che è stato presentato in Consiglio Comunale il primo settembre scorso, senza tuttavia salvaguardare il messaggio del sole: dovendosi ricostruire l’intera area crollata basterebbe alzare un po’ l’arco romanico, secondo la proposta di Monsignor Orlando Antonini riportata nel suo testo “L’Aquila nuova negli itinerari del Nunzio”, del 2012, a pag.89-92, oppure ridargli la forma ad ogiva che a mio parere aveva in precedenza. Il citato affresco laterale che presenta Maria assunta in cielo e Gesù che le pone la corona sul capo, incorniciati da una mandorla mistica, induce a ritenere che analogo messaggio ripetuto dal gioco solare, fosse inserito in una mandorla mistica, appunto un arco gotico. Per altro è stato ritenuto, nell’esposizione del progetto, che la pianta di Collemaggio richiamerebbe quella del duomo di Lucera, ugualmente dedicato a S. Maria Assunta: dall’immagine proiettata è apparso che un arco gotico introduce al transetto. Basterebbe dunque reiterarlo nella basilica aquilana. Comunque entrambe le soluzioni prospettate permetterebbero alla luce del sole di raggiungere integralmente la sommità del finestrone gotico dell’abside, consentendo alla “Luce del mondo” di incoronare la Madre. Segnalato il problema forse non noto ai componenti esterni dell’equipe di esperti, l’arch. Antonello Garofalo della Locale Soprintendenza, membro della prestigiosa commissione, ha risposto alla mia domanda in merito rassicurando che avrebbero studiato una possibile soluzione. La prospettata ricostruzione senz’altro ci restituirà una basilica più sicura, ma proprio la perizia mostrata dall’equipe tecnica rende impossibile ritenere che non si riesca a sollevare l’arco- romanico o gotico che sia- di quel tanto che consenta alla luce solare di raggiungere senza ostacoli il suo obiettivo. Peraltro il sollevamento dell’arco permetterebbe l’illuminazione naturale dell’area del transetto in cui non verrà ricostruita la cupola con i suoi oculi. Se altri giochi solari sono noti e ammirati in altre costruzioni sacre, quello dell’Assunta della basilica aquilana è del tutto straordinario peraltro avvenendo nel momento preciso del tramonto, per cui merita di essere salvato grazie alla competenza degli eredi attuali dei geniali Maestri Costruttori del passato che di certo possono trovare la soluzione idonea. Confidando dunque in una rettifica del progetto per quanto riguarda la sola, parte del transetto, colgo l’occasione per esprimere riconoscenza nei confronti dell’E.N.I. per la sua generosità e attenzione al sentimento degli Aquilani e di tutti coloro che amano la basilica di Celestino, che di certo auspicano anche il recupero del messaggio del sole che suscita meraviglia e commozione.
[i]*avvocato di L’Aquila.[/i]