
L’elezione dell’avvocato abruzzese Giovanni Legnini al Consiglio superiore della Magistratura ha fatto vacillare non poco la scacchiera degli equilibri politici in Regione e Parlamento.
Il nuovo incarico è, di fatti, incompatibile con il vecchio ruolo da parlamentare del teatino, ossia l’ambita veste di sottosegretario del Mef, con delega all’Economia. Legnini stesso, inoltre, risulta essere in corsa proprio per la carica di vicepresidente dell’organo di autogoverno dei giudici, quinta carica d’Italia per giunta.
Trono vuoto quindi, che dovrebbe essere ricoperto, secondo una schietta genealogia dei ruoli, ossia lasciando il posto al primo dei non eletti, dall’aquilano Giovanni Lolli, tutt’ora vicepresidente della Giunta della Regione Abruzzo. Ma, recenti indiscrezioni, lo vorrebbero già sul punto di rifiutare l’incarico e di dedicarsi invece per i prossimi 5 anni alla vicepresidenza abruzzese, da poco conquistata. Il suo, inoltre, sarebbe un ritorno in terra romana, avendo già ricoperto in passato il ruolo di senatore e sottosegretario.
Accantonato il nome di Lolli, è quello di Gianluca Fusilli che viene fuori. 40 anni, teatino, da sempre braccio destro di Luciano D’Alfonso e supporter fidato di Enrico Letta, responsabile della segreteria del presidente del Consiglio regionale Marino Roselli durante la giunta Del Turco, ha alle spalle vari incarichi amministrativi, come quello di consigliere del Comune di Pescara, sotto l’egida del Pd, ricoperto dal 2008 al 2009. Una sua, seppur ventilata, scalata al Parlamento, vedrebbe senza dubbio rafforzarsi la figura politica dell’odierno governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, il quale potrebbe contare, scartata l’ipotesi Lolli, su un suo uomo di fiducia in Parlamento. Alcune indiscrezioni pescaresi, però, darebbero come incrinato da alcuni mesi il forte legame fra lui e D’Alfonso stesso. Secondo suddette voci, i due non si sentirebbero addirittura da mesi. Questa nuova carta in tavola, significherebbe, quindi, che il seggio in Parlamento verrebbe agguantato da un suo ex uomo di fiducia e non da un amico di lunga data.
Alle sua spalle, però, si allunga l’ombra della senatrice Pezzopane. E’ sua, ora, la battaglia politica per l’ex ruolo di Legnini al MEF. Una battaglia difficile, senza dubbio, che la vedrebbe affrontare a viso aperto lo stesso D’Alfonso. Un sottosegretariato ambito, che se affidato, potrebbe davvero riaggiornare l’assetto politico fino ad ora sostenuto in Regione.