
«Nel caso in cui vi siano dei ritardi nella riconsegna dei lavori per la riparazione dell’abitazione principale o comunque l’alloggio non sia abitabile, gli assegnatari di appartamenti C.a.s.e. o di Map possono chiedere di restarvi, corrispondendo al Comune un canone di locazione». Lo ricorda l’assessore comunale all’Assistenza alla Popolazione Fabio Pelini.
«Sulla base della delibera 626, contenente nuove disposizioni in materia di assistenza alla popolazione, assunta dalla giunta comunale nel dicembre 2013 – ha proseguito Pelini – è infatti possibile, per i cittadini, restare nell’alloggio assegnato, dietro pagamento di una quota a titolo di locazione. Si è trattato di un’agevolazione che il Comune ha voluto prevedere nei casi in cui, alla data presunta di fine lavori, e in assenza di proroghe, questi ultimi non fossero terminati, oppure laddove i cittadini siano ancora in attesa dell’allaccio delle utenze. Circostanze rispetto alle quali né i cittadini, né il Comune hanno colpa. Per evitare, dunque, provvedimenti di revoca dell’alloggio, oppure l’applicazione della penalità di 40 euro per ogni giorno che vi si resti indebitamente, la giunta comunale, attraverso la deliberazione del dicembre scorso, individua un’alternativa».
«Ricordo tuttavia – conclude Pelini – che resta, per i cittadini, la possibilità di rivalersi sulle ditte ritardatarie ai fini dei rimborsi delle spese sostenute».