Consiglio Abruzzo, M5s: «Ridurre stipendi consiglieri»

12 settembre 2014 | 19:00
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Consiglio Abruzzo, M5s: «Ridurre stipendi consiglieri»

«Come promesso in campagna elettorale abbiamo depositato la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle Abruzzo per la riduzione degli stipendi dei consiglieri regionali. L’indennità di carica non potrà superare 5 mila euro lordi, contro gli attuali 11 mila, e il rimborso spese non potrà superare 2.500 euro, contro gli attuali 4.100-4.500». Lo annuncia il capogruppo del M5S Sara Marcozzi, prima firmataria del progetto di legge taglia-indennità.

La proposta prevede, inoltre, «l’abolizione delle indennità aggiuntive per i vice-presidenti e segretari di commissione; l’abrogazione della polizza assicurativa (infortunio e morte) per i consiglieri, che ad oggi grava sui contribuenti; l’abrogazione del trattamento di fine mandato e la riduzione, in percentuali progressive, dei vitalizi già maturati, con una più severa riduzione in caso di cumulo di vitalizi. Prevede, inoltre, lo spostamento, di fatto, di 7 anni (da 60 a 67) per la fruizione del vitalizio per coloro che sono stati consiglieri regionali fino alla IX legislatura (la scorsa) e non hanno ancora raggiunto l’età minima. Infine, prevede una riduzione dell’1,2 per cento degli stipendi dei dirigenti. Le riduzioni di stipendi dei dirigenti sono minime poiché è possibile incidere esclusivamente sulla voce “remunerazione della posizione e del risultato”, quindi solo sui premi di produzione».

«Il progetto di legge – prosegue Sara Marcozzi – sarà pubblicato sul blog di Beppe Grillo, nella sezione Lex regioni (Abruzzo), e aperto a ogni commento e suggerimento da parte dei cittadini». «Il risparmio totale da noi stimato per i prossimi 5 anni ammonta a 23 milioni e 140 mila euro – continua il capogruppo Marcozzi – Quanto alle nostre restituzioni personali, entro la fine del mese i consiglieri del M5S presenteranno il resoconto delle spese sostenute, le buste paga emesse dalla Regione e le somme effettivamente trattenute. Nel momento storico di grave crisi economica in cui ci troviamo i rappresentanti politici, che chiedono continui sacrifici ai cittadini con manovre “lacrime e sangue”, devono essere i primi a dare un segnale di cambiamento, i primi ad accettare il sacrificio, se di sacrificio si può parlare».