
Nella riunione di ieri della 5 Commissione “Salute, Sicurezza sociale, Cultura, Formazione e
Lavoro” convocata dal Presidente Mario Olivieri era prevista l’audizione dei Presidenti dei
Comitati ristretti dei Sindaci della ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Teramo, Pescara, e
Lanciano-Vasto-Chieti.
Durante l’audizione dei Sindaci rappresentanti i vari comitati ristretti (Brucchi per Teramo,
Cialente per Avezzano-Sulmona-L’Aquila, il consigliere in sostituzione del sindaco
Alessandrini per Pescara) sono state esposte tante osservazioni, alcune puntuali e storicamente
note, altre classificabili come tutela dei propri territori.
«Peccato che in questa occasione il grave ritardo del sistema sanitario regionale nei confronti
dell’autismo non sia stato nè evidenziato e nè trattato. Per i consiglieri presenti alla 5
Commissione e per i sindaci in rappresentanza dei territori le centinaia di persone abruzzesi con
tale condizione non esistono, non hanno diritti e non hanno possibilità di vedere attuato quanto
previsto perfino da una legge regionale, la n. 92 del 1997 che regolamenta e prevede interventi
sanitari per l’autismo». Così si legge in una nota a firma di Autismo Abruzzo onlus.
«Riteniamo che il diritto alla salute e alle cure vada garantito a tutti i cittadini, nella stessa misura e
con percorsi chiari ed accessibili, senza oneri aggiuntivi e senza differenze di sorta. Non
possiamo continuare a lasciare tutte queste persone senza un percorso istituzionale, in balia di
proposte terapeutiche costose o peggio inadeguate e scientificamente non riconosciute.
Autismo Abruzzo onlus continuerà a tenere alta l’attenzione nella speranza di riuscire a far
crescere la conoscenza del mondo autismo proponendo anche esperienze pilota che hanno
permesso la nascita e l’evoluzione di realtà eccellenti».
A tal fine inoltreremo richiesta formale al
«Presidente Mario Olivieri per convocare nuovamente la V Commissione e invitare i direttori
regionali delle ASL e il direttore del CRRA (Centro Regionale di Riferimento per l’Autsimo)
affinchè sia per tutti chiara l’entità delle persone costrette a fronteggiare il grave problema
dell’Autismo e la complessità degli interventi necessari durante tutto l’arco della vita».