
Un paese diviso a metà: c’è chi vuole che gli orsi continuino a scorrazzare all’interno della Riserva del Monte Genzana e chi, invece, ne chiede la cattura e il successivo trasferimento nell’areale storico del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (Pnalm).
Sono i residenti di Pettorano sul Gizio in provincia dell’Aquila, che da molti anni, ma soprattutto negli ultimi mesi, devono convivere con la presenza del plantigrado e che continuano ad essere divisi anche dopo il ritrovamento della carcassa di uno dei tre orsi che, secondo il corpo forestale, frequentano la zona.
«Siamo dispiaciuti per la morte del plantigrado – afferma il portavoce del comitato cittadino per l’allontanamento dell’orso, Domenico Ventresca – un tragico evento che, se ci fosse stato un intervento tempestivo da parte degli enti preposti, così come noi residenti di Valle Larga avevamo più volte richiesto, non si sarebbe mai verificato. Per questo continuiamo a ribadire, anche per tutelare l’esistenza degli altri che continuano a girare per i nostri giardini, che gli orsi devono essere allontanati e riportati nello storico areale del Pnalm».
Decisamente contrari gli ambientalisti e i cittadini di Pettorano favorevoli alla presenza dell’orso. «È da decenni che l’orso frequenta stabilmente il nostro territorio – evidenzia l’ex sindacalista e promotore della realizzazione della Riserva del Monte Genzana, Mimì D’Aurora – tanto da diventare il simbolo della nostra area protetta. L’orso deve restare tra noi e voglio sperare fino alla fine che non si tratti di avvelenamento. Altrimenti ci saremmo macchiati di un crimine tra i più gravi che macchierà per sempre il nostro territorio».