
«Un supporto concreto da parte della Regione e un intervento attivo per la dissuasione in collaborazione con gli Enti Parco e il Corpo Forestale dello Stato». La richiesta arriva dal direttore della Riserva naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, Mauro Fabrizio che invita il presidente Luciano D’Alfonso a mantenere le promesse concedendo un aiuto istituzionale ed economico per affrontare una situazione di assoluta novità per il territorio, tutelare la presenza dell’orso nella Riserva regionale.
«L’eccezionalità del fenomeno è duplice – sottolinea Fabrizio – da una parte si tratta di una esperienza diversa e nuova rispetto a quanto fino ad ora registrato anche in altre realtà geografiche, dall’altra rappresenta un impegno di risorse umane ed economiche più grande di quello che può garantire una riserva regionale come la nostra. Ciò nonostante, la Riserva Naturale ha garantito con le proprie risorse un attento monitoraggio degli orsi presenti nell’area e delle situazioni di pericolo, la distribuzione di strumenti funzionali alla dissuasione dei plantigradi, il continuo supporto ai cittadini pettoranesi colpiti dalle incursioni».
«A tal proposito evidenziamo con soddisfazione il comportamento responsabile, civile e collaborativo della popolazione – prosegue il direttore della Riserva regionale – la quale, ed è un nostro sincero riconoscimento, non ha ceduto alla facile tentazione di precipitare nella logica farisaica del pro e contro solo perché pressata dalla situazione di emergenza».
«Al di là dell’accertamento delle cause di morte e delle eventuali responsabilità – conclude Fabrizio – il decesso dell’orso è comunque una sconfitta di tutti ed evidenzia la necessità di politiche di conservazione più incisive e concrete: si tratta di una perdita di inestimabile valore, considerata l’esigua popolazione di orso bruno marsicano, che mette a rischio, come tutte le morti di tali individui, la conservazione della specie simbolo per eccellenza della nostra regione. Non osiamo pensare che questa sia avvenuta per mano diretta dell’uomo perché, se così fosse, si tratterebbe di un gesto di estrema gravità rispetto al quale le istituzioni dovrebbero dare una risposta pronta ed efficace».