‘L’Angolo delle Storie’ su IlCapoluogo.it

15 settembre 2014 | 18:31
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‘L’Angolo delle Storie’ su IlCapoluogo.it

di Roberta Di Pascasio*

È un onore e un piacere per me dare il via oggi a questa nuova rubrica ‘L’angolo delle storie’ che ogni mese vi parlerà di tutto quello che ruota intorno ai libri e al mondo della letteratura.

Scelgo di inaugurarla facendovi conoscere una bella realtà abruzzese, l’innovativa e coraggiosa casa editrice Neo.edizioni (Castel di Sangro), attraverso le parole del suo editor, Angelo Biasella.

Ciao Angelo! Perché il nome Neo?

Il nome, in realtà, è frutto di una felice intuizione del mio socio/cugino Francesco Coscioni. Lui è il creativo; io quello preposto agli incarichi tristemente redazionali. Il nome della “società editrice” (così si diceva un tempo) rimanda al nevo cutaneo. Ci piaceva l’idea di giocare con l’ambivalenza della macchia epidermica. Il neo può essere simbolo di fascino o sintomo di un tumore in nuce. Così pensiamo siano i nostri libri: bellissimi e dannosi.

Come sei diventato editor?

Prima di fondare la Neo Edizioni, mi sono fatto un esame di coscienza. Allora ho capito che la risolutezza che avrei dovuto avere in futuro necessitava almeno di alcune basi ontologiche. Indi, mi sono spinto fino a Roma – piazzale Ponte Milvio, per la precisione – dove, nella sede della minimum fax, ho seguito un corso di editing tenuto da Nicola Lagioia. Una tre giorni intensa e chiarificatrice che mi ha dato sicuramente certezze in più di quelle che avevo.

Comunque, nel caso di questo lavoro, non ci sono diplomi o patenti. Ci sono solo parecchie competenze specifiche e qualità poco oggettive. Alla fine, sono i libri che pubblichi e soprattutto gli autori con cui hai lavorato a garantire per te.

Cosa cerchi nei romanzi che arrivano alla Neo.edizioni?

So che è un ossimoro ma noi cerchiamo una non meglio identificata follia disciplinata. Una particolare mistura di rigore stilistico e audacia nei contenuti.

Un consiglio per gli scrittori esordienti?

Ad ogni esordiente, ad ogni autore, ad ogni essere umano, auguro di trovare una sua voce. Un tratto distintivo. Un’impronta riconoscibile che sia sua e soltanto sua. Se ha quella e riesce a renderla credibile, prima o poi, magicamente l’esordiente esordisce, l’autore gioisce, l’essere umano fiorisce. Che poi il termine “esordiente” reca in sé una sfumatura abbastanza illusoria di ottimismo. Insomma, non è detto che tutti gli esordienti, alla fine, riescano a esordire.

Si legge poco in Abruzzo, almeno se la confrontiamo con le altre regioni. Cosa si potrebbe fare per promuovere la cultura del libro?

Premesso che la scarsa attitudine alla lettura è un disastro nazionale, in Abruzzo, per quanto mi riguarda, si potrebbe iniziare dal diversificare l’offerta. Mi spiego: conosco almeno 10 editori abruzzesi che tirano avanti grazie ai fondi della Regione. Usano quei soldi per pubblicare quella che in gergo si chiama “abruzzesistica”: libri di riscoperta delle tradizioni, saggi sui patrimoni architettonici e naturalistici, monografie di scrittori morti e sepolti. Cose di una noia mortale partorite da pensionati col tarlo della scrittura e qualche buon aggancio politico. Ecco, forse sarebbe il caso di smetterla di pubblicare saggi su D’Annunzio a spese dei contribuenti. Si potrebbe agevolare il lavoro degli editori e degli autori che propongono qualcosa di nuovo. La letteratura è divertimento, crescita, scoperta. Tutta roba che ha poco a che fare col passato. Ma, se proprio l’Abruzzo dev’essere una regione che guarda agli antichi fasti per trovare un’identità, almeno potremmo aguzzare la vista e “scoprire” che ci sono anche giganti come Ignazio Silone e Laudomia Bonanni. E che le loro opere, quanto a freschezza e contemporaneità, danno tre lunghezze alla leziosità immanente del vate Gabriele D’Annunzio.

Ringraziando Angelo per la disponibilità e la gentilezza, vi diamo appuntamento al prossimo mese!

{{*ExtraImg_216478_ArtImgRight_300x200_}}[i]*Roberta Di Pascasio è responsabile dell’agenzia letteraria Ponte di carta, ad Avezzano.

Laurea in Lettere moderne, Università degli Studi la Sapienza di Roma;

pubblicazione della tesi di laurea ne “I quaderni del Cardello” a cura dell’editore Longo,

Ravenna;

collaboratrice dell’Istituto Enciclopedico Italiano per la redazione di testi relativi ai

Comuni d’Italia e destinati alla pubblicazione;

censimento ed elaborazione di schede e opuscoli dei beni letterari, artistici e

architettonici d’Abruzzo nell’ambito di un progetto CEE volto ad incentivare il turismo

culturale nella regione, in collaborazione con l’Università degli Studi di Teramo;

master in Gestione delle risorse umane presso HKE, società di consulenza e formazione

con sede a Roma e a Milano;

corso di scrittura creativa presso la casa editrice minimum fax, seguito da un laboratorio

con lo scrittore Christian Raimo;

tre livelli del corso di scrittura creativa presso la scuola Omero di Roma;

corso di specializzazione “I mestieri dell’editoria” organizzato dal Laboratorio Gutenberg

in collaborazione e con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca sociale

dell’Università La Sapienza di Roma.

Romanzo ‘Le porte di Cocteau’ pubblicato da Giulio Perrone editore di Roma, 2008;

Romanzo ‘e-mozioni da poco’ pubblicato dall’editore Edimond (Premio Città di Castello), 2012.
Racconto ‘L’amore si impara’ (Premio letterario nazionale Bukowski) presente nell’antologia ‘Bukowski. Inediti di ordinaria follia’ edita da Giovane Holden edizioni.

Prossima pubblicazione una raccolta di racconti nella collana Battitore libero della Giovane Holden edizioni.

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