San Salvatore, le malattie infettive non si tengono sotto chiave

17 settembre 2014 | 09:05
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San Salvatore, le malattie infettive non si tengono sotto chiave

«Presso l’ospedale San Salvatore ancora oggi, nonostante io abbia segnalato l’illecita occupazione da parte del direttore del pronto soccorso, dell’unico locale idoneo presso la struttura a ricevere i pazienti potenzialmente infetti, la direzione sanitaria di presidio non si è minimamente preoccupata di verificare lo stato delle cose». Queste le pesanti parole del delegato Rsu della Asl 1 di L’Aquila, Orazio Soccorsi. Dipinto uno scenario che, se confermato, avrebbe tutti i toni della vera emergenza locale.

«Che succederebbe – scrive in una nota – se per esempio un paziente a rischio dovesse approcciare presso il pronto soccorso?

il personale in servizio sarebbe costretto a usare locali di uso comune a tutti e non idonei certamente alla contenzione della malattia».

«Preciso che la stanza occupata dal primario fu istituita proprio per affrontare la urgenza della Sars creatasi a quel tempo,ebbene non capisco perché la stessa non è stata preposta per affrontare la urgenza ebola che ormai sta dilagando».

Forse alle logiche di interesse comune la stessa direzione di presidio e del pronto soccorso preferiscono le logiche personali».

«Ritengo – conclude il delegato – che tutti i cittadini dovrebbero godere di una maggior sicurezza al momento di un eventuale accesso presso il presidio, sicurezza a oggi negata da quanto ho descritto».