Tasse, Pd contro Fi: «Solo bugie»

17 settembre 2014 | 14:40
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Tasse, Pd contro Fi: «Solo bugie»

«Di vergognoso ci sono solo le menzogne di Forza Italia e dei protagonisti dei finti atti che hanno prodotto solo bugie, come è una bugia la riduzione delle tasse e gli altri provvedimenti contenuti nella legge 32 del maggio scorso, una legge pensata per la campagna elettorale, nel disperato tentativo di apprezzarsi agli occhi sgomenti degli abruzzesi e che oggi si mostra in tutta la sua verità, ovvero una legge incostituzionale da abrogare e da rifare». Così il consigliere regionale del Pd Camillo D’Alessandro replica al capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri.

«La legge impugnata – osserva D’Alessandro – è palesemente incostituzionale, senza alcuna possibilità di difesa, perchè approvata in regime di prorogatio, ovvero nei sei mesi in più che Chiodi si è regalato nel vano tentativo di rimanere incollato alla sedia. Il rischio di incostituzionalità non era un’ipotesi né una sorpresa: essi sapevano benissimo della impossibilità di legiferare, anche perché ci sono già stati casi in Abruzzo, a fine legislatura del centrosinistra, in cui leggi approvate in regime di prorogatio sono state dichiarate incostituzionali. Insomma, hanno mentito sapendo di mentire e ora hanno solo il dovere del silenzio».

«Chiodi in questi anni – prosegue il consigliere di maggioranza – non ha fatto altro che rinviare al futuro decisioni obbligate che oggi vengono imposte all’Abruzzo, come la compartecipazione alle prestazioni riabilitative. Un obbligo e non una facoltà, per questo nel riscrivere la legge dovremo garantire la copertura della compartecipazione ai pazienti in difficoltà, erogando risorse certe ai Comuni che provvederanno a garantire il pagamento delle prestazioni e dei ricoveri. Non abbiamo trovato un euro per far fronte a tale necessità perchè per il centrodestra veniva prima il disperato tentativo di vincere le elezioni rispetto alla carne viva dei problemi delle persone. Saremo noi a garantire agli abruzzesi la riduzione della pressione fiscale e non lasceremo soli i più bisognosi e portatori di dolore come è accaduto in passato», conclude Camiullo D’Alessandro.

Sulla stessa linea l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci. «Non c’è alcun dubbio – spiega – che la legge 32 sia stata impugnata con motivazioni valide, in quanto è stata approvata in regime di prorogatio. Del resto, quelle stesse motivazioni apparivano chiare già ad aprile e non è un caso se hanno trovato consistenza nella richiesta del Governo di impugnativa». «La fretta di approvare quella legge da parte della precedente maggioranza – spiega Paolucci – era strettamente collegata alla scadenza elettorale anche se, nei contenuti, quella legge poggiava su scelte condivisibili. La nostra richiesta di ieri in Consiglio regionale di velocizzare i tempi si spiega con l’intenzione di togliere di mezzo una legge impugnata, in modo da poterla ripresentare capo per capo modificando le parti che vanno modificare e riproponendo quelle che non devono essere ritoccate e di confrontarsi sul capo 3, quello che fa riferimento alla fiscalità, in modo da dare risposte convincenti a situazioni nuove per chi si trova da pochi mesi alla guida del Governo regionale».

Nello specifico l’assessore alla Sanità fa notare che «riguardo al capo 1, quello relativo al rimborso ai malati oncologici, la legge, purtroppo, è stata fatta male. Infatti prevede che i relativi stanziamenti siano riversati sulla sanità. Invece, dal momento che la Regione Abruzzo è in Piano di rientro e che tali fondi sono considerati extra Lea, la legge 32 va necessariamente modificata e quelle risorse dovranno essere assegnate al settore sociale».

«Nessun problema» presenta, invece, il capo 2, relativo alle soglie di povertà, che «sarà possibile ripresentare sia per la sostenibilità finanziaria sia per la finalità».

Il punto sul quale si discute, quello sulla fiscalità, vale 32 milioni 800 mila euro. Su questo aspetto, Paolucci ha sottolineato che, «intanto riguarda una sola annualità e non è stato certo un provvedimento di natura strutturale quello fatto approvare da Chiodi». Nel frattempo, «sono emerse situazioni nuove e ora ci si trova anche di fronte al perseguimento di nuovi obiettivi». «Per esempio – ricorda l’assessore – bisogna adempiere al Dpcm del 29 novembre sui Lea, occorre necessariamente uscire dal Commissariamento della sanità e, per l’annualità 2015, servono decine di milioni di euro per la compartecipazione alle prestazioni riabilitative». «Alla luce di ciò – aggiunge Paolucci – riteniamo che il pagamento di tali prestazioni della comunità più fragile della nostra popolazione rappresenti comunque una priorità. Per questo, avremmo voluto un confronto in Commissione con le opposizioni sulla fetta dei 32 milioni da dirottare alla compartecipazione. Va ricordato, peraltro, al fine di non creare inutili allarmismi che, nella stragrande maggioranza dei casi la compartecipazione è tema che rigurda Regione e Comuni».