
«Il sindaco di L’Aquila Massimo Cialente, riguardo la costruzione del Palasport donato dal Giappone, torna ancora a
perorare la deprecabile iniziativa volta alla creazione della vasche di espansione sul territorio per la
difesa dalle esondazioni fluviali, fermamente contestate e sonoramente bocciate da altissimi
Consessi specializzati in materia, quali il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche che
recentemente ha posto nel nulla con una ineccepibile sentenza il famigerato progetto del
Commissario Adriano Goio che prevedeva tali interventi in più zone del Comune di L’Aquila». Queste le parole dell’avvocato Roberto Tinari alla luce delle recenti dichiarazioni fatte dal primo cittadino di L’Aquila.
«Cialente addirittura afferma che tale Consesso Giurisdizionale avrebbe
operato “senza una consulenza tecnica” ignorando gravemente con ciò che tale importante
Tribunale Superiore ha nel suo organico e segnatamente nel Collegio Giudicante che ha deciso la
causa un tecnico di rango elevato ed altamente qualificato in materia di acque e di difesa idraulica
il quale svolge specificamente le funzioni di consulenza per ogni aspetto tecnico/idraulico sub
judice ed ancora, più gravemente, si sottace sul fatto che il problema di una valida messa in
sicurezza dalle esondazioni si può ottenere, come dimostrato da esimi specialisti, anche nelle Sedi
Comunali, non con la creazione delle pletoriche opere progettate, inutili e dannose per il
territorio, l’ambiente, l’agricoltura con creazione di impaludamenti, ed anche per il microclima;
opere ed argini ciclopici che verrebbero ad incidere su vastissime aree sul territorio, come
accennato dal sindaco nelle località di “Pettino, Coppito, San Vittorino, Cansatessa e Sassa”
BENSI’ con lavori di rimodellamento dell’alveo fluviale, ampliamento della sezione idraulica di
scorrimento e rafforzamento degli argini sia del Torrente Raio che del Fiume Aterno per
lunghissimo tempo abbandonati senza alcuna manutenzione né effettuazione di più importanti
interventi».
«Si pensi – si legge ancora nella nota – che con i necessari lavori alternativi alle vasche si potrebbe mettere in sicurezza
oltre al Raio, il Fiume Aterno per una lunghezza di circa 20 Km. con un costo stimato pari a circa
1/5 di quello enorme di 60.000.000 (sessantamilioni) di euro che verrebbe speso per i deprecabili
lavori di realizzazione delle fallaci e dannose vasche caldeggiate al sindaco Cialente, (e l’eccedenza
che ne deriverebbe potrebbe invece essere proposta per aiutare la difficile situazione economica in
cui è sprofondata la nostra Città, non ultima quella della difficoltà delle famiglie per il pagamento
delle bollette di luce, acqua e gas o per creare nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani o per
aiutare la difficile ricostruzione)».
«Detta soluzione alternativa alle vasche peraltro “bocciate” che assicurerebbe con certezza e
senza problemi di sorta la migliore difesa e messa in sicurezza contro le esondazioni ( che sarebbe
risolutiva anche per i moltissimi manufatti abitativi realizzati post sisma) è oltretutto ben nota essendo stata illustrata ampiamente in più occasioni pubbliche ed anche presso le Sedi Comunali da
esperti particolarmente e notoriamente qualificati in materia, quali il professore e ingegnere Bruno Martella ed il
compianto ingegnere idraulico Antonio Iorio».
«Detto ciò, speriamo che si intraprenda da ogni parte la giusta, valida e più conveniente via
per giungere alla soluzione dell’annoso problema, appunto, ponendo in essere quei necessari
interventi sulle aste fluviali, sopra accennati, alternativi alla nefanda proposta per la creazione delle
dannosissime ed inutili vasche. In tal senso è auspicabile che l’attento Sindaco si impegni con tutte
le sue energie e che il valente Commissario avvii la dovuta progettazione per tutti quei lavori che i
citati corsi d’acqua richiedono», conclude Tinari.