
di Claudia Giannone
Musica e non solo: presentato il Festival “Hai Paura Del Buio?”, che il 4 ottobre farà tappa nel capoluogo abruzzese, con ospiti d’eccezione. Artisti musicali, ma anche importanti esponenti della danza, del teatro e della videoart.
E ad illustrare il progetto, gli Afterhours, noto gruppo che già nel passato ha fatto visita alla città ferita dal sisma del 2009. Una manifestazione incentrata sui giovani, ma diretta a tutta la popolazione, per una rinascita totale.
Questo il messaggio ribadito dal vice sindaco dell’Aquila, Nicola Trifuoggi, a nome delle istituzioni che hanno supportato dal primo momento la causa.
«La nostra è una città dalle ferite evidenti, ma allo stesso tempo una città della cultura. E questa iniziativa ha una grande importanza dal punto di vista culturale: non possiamo riedificare L’Aquila solo dal punto di vista pratico, ma innanzitutto sociale. Sarà fondamentale per compattare i ragazzi, che sono il nostro futuro».
Un Festival, dunque, per proporre al pubblico una manifestazione interessante e per riaprire delle discussioni nel mondo della musica e nelle organizzazioni sociali che le ruotano intorno. Un Festival per i giovani, organizzato con la loro diretta collaborazione. Sarà il Set Action Stage, infatti, ad ospitare la serata, grazie al sostegno sempre presente dei giovani imprenditori aquilani.
A prendere la parola è Manuel Agnelli, leader del gruppo, entusiasta per l’iniziativa.
«Sappiamo che nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa di utile: possiamo proporre un momento di svago alle persone colpite da ciò che è successo, in particolare ai giovani, una categoria che non ha ancora una collocazione nella società. Sarà un momento di svago, ma allo stesso tempo di speranza».
Un altro ospite d’onore della serata sarà di certo Piero Pelù, presentato proprio da Manuel Agnelli.
«Da molto tempo, io e Piero avevamo in mente di organizzare qualcosa di importante per la città dell’Aquila. Finalmente abbiamo trovato l’occasione. La serata sarà totalmente gratuita – ha aggiunto – perché noi vogliamo portare qualcosa, non sfruttare per ottenere un profitto. Comprendo le difficoltà che ci saranno nel non avere un incasso, ma assicuro che tutti hanno deciso di partecipare perché ritengono importante essere qui».
Una nuova manifestazione, dunque, per una città che sta cercando di far rimarginare le proprie ferite. Un’iniziativa indirizzata in particolar modo ai giovani, per gettare le basi di una nuova identità sociale a partire da coloro che rappresentano il futuro.