Centro San Domenico, Di Pangrazio scrive a D’Alfonso

24 settembre 2014 | 17:12
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Centro San Domenico, Di Pangrazio scrive a D’Alfonso

Eliminazione degli sprechi. E’ questo il motivo che ha spinto la Regione Abruzzo ad applicare, a partire dal 1 ottobre 2014, una quota giornaliera di compartecipazione pari a 26,30 euro ( 30% dell’intera tariffa) a carico dell’utente o del Comune di residenza per le prestazioni in regime residenziale rivolte a disabili gravi.

Le famiglie a causa di questo provvedimento, per poter garantire un’assistenza dignitosa ai propri parenti non autosufficienti, saranno gravate di una spesa aggiuntiva di 700 euro mensili.

Il Sindaco del Comune di Avezzano Gianni Di Pangrazio nei giorni scorsi si è trovato davanti a numerosi familiari dei pazienti assistiti dal Centro San Domenico che gli hanno riferito la loro impossibilità dal punto di vista finanziario a far fronte alle spese previste dal provvedimento regionale. Non hanno quei soldi, ma vogliono garantire ai loro figli un’assistenza adeguata.

E’ per questa ragione che il Primo Cittadino, pur condividendo l’intento della Regione Abruzzo di eliminazione degli sprechi, intende sottolineare che il problema non debba essere risolto mettendo in ulteriore difficoltà famiglie già stremate.

Inoltre, per quanto concerne la compartecipazione posta a carico del Comune di Residenza, prevista dal provvedimento regionale, il Sindaco evidenzia come il Comune non disponga, allo stato attuale delle cose, delle risorse di bilancio necessarie allo scopo.

Nella nota si sottolinea anche che la data del 1 ottobre 2014, stabilita per la decorrenza delle misure di compartecipazione, sia in conflitto con il provvedimento, tuttora in vigore, che prevede una proroga fino al 31.12.2014 delle dimissioni nei confronti degli utenti del Centro San Domenico in attesa delle decisioni del Tavolo Operativo Regionale. Secondo il Sindaco Di Pangrazio soltanto dopo il completamento dei lavori del Tavolo potranno essere applicate le nuove condizioni che, per i motivi espressi precedentemente, dovrebbero essere “riesaminate e ridefinite” anche con le parti istituzionali e sociali.

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