Incidenti stradali, gli errori che uccidono

24 settembre 2014 | 13:04
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Incidenti stradali, gli errori che uccidono

Mancato rispetto della segnaletica, alta velocità e distrazioni alla guida. Sono i fattori più frequenti all’origine dei 3.639 incidenti stradali registrati in Abruzzo nel 2012, con 88 morti e 5.476 feriti. I dati sono stati diffusi dall’Automobile Club di Pescara, in occasione della presentazione di un corso di guida sicura previsto presso l’Autodromo di Ortona (Chieti) con i ragazzi neo patentati del liceo scientifico Da Vinci e dell’Itc Acerbo di Pescara.

Degli incidenti totali con feriti, 2.018 sono avvenuti su strade urbane, 506 su altre strade entro l’abitato, 785 sulle strade provinciali, 241 in autostrada e 89 in altre strade. Questo invece il bollettino degli incidenti mortali: 26 su strada urbana, 16 su altre strade entro l’abitato, 36 sulle provinciali, 8 in autostrada e 2 su altre arterie. Luglio è stato il mese con maggiori incidenti (724), seguito da giugno con 594.

I veicoli coinvolti negli incidenti sono stati 6.792, di cui 4.896 auto, 1.030 moto e scooter, 236 biciclette e 464 mezzi pesanti.

Le fasce orarie di maggior frequenza di incidenti sono: 10/13 con 1447 sinistri, 14/17 con 1400, 18/20 con 911. I giorni della settimana in cui la frequenza è maggiore si confermano, nell’ordine, il sabato, il venerdì e la domenica. Il lunedì è il giorno con meno incidenti. Le fasce orarie più a rischio nel weekend sono risultate quelle notturne, dalla mezzanotte alle 6.

Nei 2.306 incidenti non mortali la fascia d’età interessata è dai 30 ai 54 anni, seguita dalla fascia 18-29 (1.467). Degli 88 incidenti con decessi, 4 hanno riguardato la fascia 0-13, 15 quella 18-29, 30 la fascia 30-54, 7 la fascia d’età 55-64, 29 gli ultra 65enni.

«Negli ultimi anni, anche in base alle proiezioni del 2013 – ha detto il presidente dell’Aci di Pescara Giampiero Sartorelli – la tendenza è a una costante diminuzione di incidenti, per cui diventa sempre più importante inculcare in tutti, ma soprattutto nei più giovani, la cultura della sicurezza».