Ambiente: confronto tra Forestale e Parco Abruzzo

26 settembre 2014 | 11:44
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Ambiente: confronto tra Forestale e Parco Abruzzo

Nella cornice naturale di Pescasseroli, nella sede dell’ente Parco Nazionale Abruzzo, Lazio e Molise, si è svolto nei giorni scorsi un incontro, programmato da tempo, tra Parco e Corpo forestale, impegnato sul territorio delle tre Regioni.

I comandanti regionali del Corpo Forestale dello Stato dell’Abruzzo (Ciro Lungo), del Lazio (Donato Monaco) e del Molise (Rosa Patrone) sono stati accolti dal presidente dell’Ente Parco Antonio Carrara, da qualche mese nominato dal ministro dell’Ambiente alla guida dell’ente, e dal direttore Dario Febbo.

L’incontro, nato anche a seguito delle recenti nomine dei comandanti regionali dell’Abruzzo e del Lazio, come si legge in una nota «inaugura un nuovo corso per la collaborazione inter-istituzionale tra la direzione di una delle aree protette più importanti d’Europa e la forza di polizia da sempre impegnata nella salvaguardia della biodiversità e nella tutela degli ecosistemi». Il Corpo Forestale dello Stato, infatti, attraverso strutture appositamente costituite e a ciò deputate, i Coordinamenti Territoriali per l’Ambiente, assicura la sorveglianza delle aree protette d’interesse nazionale e internazionale, tra cui anche quella del Pnalm, in collaborazione con il servizio di sorveglianza dell’ente.

«Tra le questioni affrontate nel corso dell’incontro – riferisce l’ente Parco in una nota – la necessità di soluzioni condivise per la salvaguardia dell’orso bruno marsicano, che rischia di essere messa in pericolo non solo dal bracconaggio. Gli avvenimenti della settimana scorsa, la morte accidentale dell’orso Daniza in Trentino, e l’uccisione di un altro esemplare di orso a Pettorano sul Gizio, hanno sollevato molto clamore e reso di dominio pubblico un’emergenza ben conosciuta dagli addetti ai lavori».

La popolazione di orso marsicano – circa 50 individui stimati nell’ultimo monitoraggio genetico realizzato nel 2011 dall’Università di Roma all’interno del progetto Life arctos – infatti, «rischia l’estinzione a causa di diverse minacce, oltre al bracconaggio, tra cui epidemie e rischi sanitari».

«Vivere in armonia con le altre specie e con il territorio che ci ospita – sottolineano i portavoce del Parco – è una delle più importanti lezioni che la natura insegna. L’orso bruno marsicano, una delle sottospecie ad oggi più minacciate di estinzione, che lotta per sopravvivere tra i boschi e le montagne, in un territorio fortemente antropizzato, costituisce un simbolo dell’equilibrio sempre più fragile e delicato tra uomo e natura. La sua conservazione rappresenta una sfida fondamentale per tutti coloro che amano il nostro Paese e la sua unicità».