
di Alessia Lombardo
Un progetto innovativo e complesso che indica L’Aquila come sede del più grande polo innovativo europeo di formazione del volo, inserito in un momento di crisi globale, resa ancor più grande nel nostro territorio dal post-sisma, nonostante lo sfondo nazionale sia caratterizzato dal fallimento di compagnie aeree.
Ci crede e vuole tentare di coinvolgere la propria città nel management di gestione dell’Università & Volo S.r.l. l’imprenditore aquilano Alfredo D’Urbano, presidente e ideatore del progetto che è stato presentato stamattina all’ex Reiss Romoli.
Sono intervenuti anche Roberto Petacco, direttore amministrativo, Giuseppe Feliciotti, direttore commerciale, Adriana Quattrino, presidente della Philanthropy trust e Olga Dobosh, segretaria della scuola di volo.
Si è notata eccome l’assenza delle istituzioni in un obiettivo che si pone ricco di opportunità per il futuro non soltanto per L’Aquila, ma per l’intero Abruzzo.
L’università del volo formerà allievi piloti (laureati e non), tecnici, assistenti di volo, hostess e steward.
Sarà tra i 250 e i 280 milioni l’investimento complessivo di un progetto sviluppato in otto anni di lavoro, che prima del sisma del 6 aprile 2009 stava prendendo la luce a Celano, ma poi è stato portato per motivi sentimentali all’Aquila. All’ex Reiss Romoli ci sarà la direzione generale, mentre a Preturo ci sarà la base per formare duemila allievi.
{{*ExtraImg_217833_ArtImgCenter_500x375_}}«Dopo otto anni di lavoro, oggi il tutto è cantierabile – ha detto D’Urbano –
dal primo gennaio saremo in grado di partire con il progetto di respiro internazionale. Abbiamo chiesto alle istituzioni locali a titolo oneroso la caserma che è stata dismessa, la concessione di una scuola al centro della città e l’aeroporto di Preturo».
Sul reperimento delle risorse economiche ha poi aggiunto. «I capitali sono esclusivamente privati. Il progetto si rende finanziabile attraverso il canale del Project financing, tramite una serie di
fondi etici a fondo perduto concessi da vari Paesi e attraverso l’identificazione di un progetto strategico a livello europeo, finanziato dall’Europa all’80% a fondo perduto».