Ticket sanitari, le ragioni di Forza Italia

29 settembre 2014 | 13:22
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Ticket sanitari, le ragioni di Forza Italia

«Apprendiamo finalmente che c’è un regolamento, ma vorremmo capire se e come è possibile visionarlo, visto che a 24 ore dalla prossima seduta del Consiglio regionale non ne conosciamo i contenuti, con chi si sono confrontati e soprattutto con chi hanno discusso per la stesura del documento».

Così il Presidente della Commissione Vigilanza del Consiglio regionale Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia Lorenzo Sospiri, che intervengono sul tema dei ticket, domani al centro della seduta straordinaria.

«Qualcosa – proseguono Febbo e Sospiri – sembra muoversi dopo ben 15 giorni, nel corso dei quali abbiamo posto l’attenzione sul provvedimento che introduce i ticket per la riabilitazione, sottolineando in primis come si volesse coprirlo con l’abrogazione della legge 32/2014, quella sulla riduzione delle tasse regionali. Ci si è resi conto che c’è bisogno quantomeno di un regolamento per l’applicazione di un ticket iniquo, che colpisce le fasce più deboli, su cui comunque Forza Italia ribadisce la propria assoluta contrarietà. Gli eventuali fondi necessari per la copertura – sottolineano ancora i Consiglieri regionali di Forza Italia – possono essere benissimo reperiti nelle maglie di un bilancio della sanità (di oltre 2 miliardi e 350 milioni) che è stato risanato: risultato che abbiamo centrato riuscendo a evitare anche l’istituzione del ticket».

«E’ quanto mai errato andare a utilizzare, così come ha dichiarato l’Assessore Paolucci, delle risorse dal Bilancio regionale che invece dovrebbero essere destinate ad altre emergenze che interessano la nostra regione. Prima dell’adozione del provvedimento – concludono Febbo e Sospiri – bisogna ultimare il piano di riconversione delle strutture riabilitative e quindi adeguare la rete assistenziale. Un lavoro che, nel corso della precedente amministrazione di centrodestra, era quasi ultimato. E’ doveroso ricordare che l’Abruzzo uscirà dal commissariamento solo quando riequilibrerà con gli standard nazionali i posti letto richiesti per l’assistenza residenziale per anziani, che oggi sono la metà di quelli richiesti, e ridurrà i posti letto della riabilitazione (che sono il triplo). Quindi è quanto mai inutile introdurre il ticket prima che si concluda l’adeguamento della rete assistenziale».

«Inoltre, l’introduzione del ticket è inappropriata, se si considera che il 30 novembre prossimo il Patto per la Salute apporterà modifiche ed integrazioni alla quota di compartecipazione».