Arresto Sorgi, il teorema del conflitto d’interessi

30 settembre 2014 | 16:00
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Arresto Sorgi, il teorema del conflitto d’interessi

«Sorgi era contemporaneamente controllore e cointeressato con le società che si aggiudicavano gli appalti». E’ il teorema ipotizzato nell’esposto presentato dal Wwf, al centro delle indagini che hanno portato all’arresto del dirigente della Regione Abruzzo Antonio Sorgi.

Le “anomalie” riscontrate dagli ambientalisti riguardavano opere pubbliche a Ortona (Chieti): porto (oltre 30 milioni di euro), una strada e il cimitero.

L’esposto, firmato dal presidente regionale del Wwf, Luciano Di Tizio, ed elaborato insieme ad Augusto De Sanctis, è stato presentato circa un anno fa in Questura, a Pescara, e riguarda tre opere pubbliche per cui, secondo gli ambientalisti, c’erano delle irregolarità. Irregolarità, relative a lavori precedenti, che potrebbero essere riconducibili alle modalità operative del sodalizio e delle singole società su cui si è concentrata ora l’attenzione della Procura dell’Aquila.

Nella fase progettuale della strada ‘Postilli-Riccio’, risalente a una decina di anni fa, ad esempio, la ‘LT Progetti’ – riconducibile a Sorgi e legalmente rappresentata dalla moglie (non indagata) – aveva ottenuto un incarico come supporto al Rup (responsabile unico del procedimento) per circa 70mila euro.

Lo stesso Sorgi, successivamente, in qualità di dirigente regionale, aveva firmato la compatibilità ambientale del progetto. Caso analogo anche per il porto di Ortona, opera costata complessivamente oltre 30 milioni di euro e realizzata in fase di emergenza.

Lo stesso consorzio di società finito del mirino degli inquirenti per il cimitero di Francavilla al Mare, cioè la ‘LT Progetti’ e altre due ditte, attraverso un project financing si è occupato anche della realizzazione del cimitero di Ortona.

«Sulla base dei documenti di cui eravamo in possesso – spiega Di Tizio – ci sembrava che forse Sorgi era da un lato controllore e dall’altro cointeressato con le ditte che andavano a prendere gli appalti. Insieme all’esposto abbiamo presentato centinaia di pagine di documenti relativi ai lavori delle tre opere».