
di Roberta Galeotti
Si è appena concluso l’incontro a Roma che avrebbe dovuto delineare le sorti future dei 200 lavoratori della Cartiera Burgo di Avezzano. Una brutta sorpresa si é profilata davanti ai rappresentanti del governo – nazionale, regionale e cittadino – quando hanno rilevato l’assenza dell’amministratore delegato dell’azienda, che non si è presentato oggi all’importante appuntamento.
Durissima la reazione del sindaco di Avezzano davanti al direttore del personale del gruppo Montevecchi, quando ha tentato di giustificare l’assenza dell’A.D. Paolo Mattei trattenuto a Torino per questioni aziendali.
Giovanni Di Pangrazio è stato irremovibile e, insieme alle RSU aziendali, ha chiesto «l’immediata convocazione di una nuova riunione con tutti i protagonisti di questa tragica vicenda, che vede mettere in seria difficoltà più di 200 famiglie».
Il nuovo appuntamento è stato fissato per mercoledì 8 ottobre alle ore 16, così i tre autobus di lavoratori giunti a Roma per questo viaggio della speranza hanno riammainato le bandiere e sono tornati a casa a mani vuote.
Il sindaco ha chiesto la riattivazione dello stabilimento e ha assicurato ai tre delegati aziendali che «nemmeno uno spillo sarà portato via dallo stabilimento».
L’azienda, rappresentata anche dai due dirigenti locali Simonato e Cavaterra, ha presentato l’opportunità del subentro di una nuova proprietà e si è manifestata addolorata per la situazione, ma il sindaco è stato durissimo e ha reagito in modo molto categorico alle parole di circostanza, chiedendo chiarezza di intenti alla proprietà della Cartiera Burgo.
«L’eventuale ipotesi di chiusura del sito di Avezzano non sarà indolore – ha intimato Di Pangrazio, accompagnato a Roma dal presidente del consiglio di Avezzano Domenico Di Berardino, dall’assessore Francesco Paciotti e dal consigliere Nicola Pisegna Orlando – il comune e le istituzioni competenti faranno tutto quanto in loro possesso per individuare le responsabilità legate alla bonifica del sito».
Il vice presidente della giunta regionale Giovanni Lolli ha confermato la disponibilità della regione Abruzzo ad ascoltare le posizioni dell’azienda.
L’esito di questo appuntamento inutile sarà definito mercoledì prossimo, se e qualora, la proprietà si degnerà di incontrare le autorità a tutti i livelli mobilitate per tentare di cercare una soluzione soddisfacente per tutte le parti coinvolte, dopo che i lavoratori hanno accettato di tagliare il loro stipendio del 30% e che si sono attivati per portare a zero l’assenteismo del sito.
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