Occhio alla webcam, estorsioni on line in aumento

1 ottobre 2014 | 15:24
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Occhio alla webcam, estorsioni on line in aumento

La polizia postale di Pescara lancia l’allarme sulle estorsioni on line dopo aver ricevuto, nella giornata di ieri, la denuncia di un imprenditore di 45 anni che è stato vittima di richieste estorsive, così come è avvenuto in passato a ragazzi, pensionati e uomini in carriera.

Per la polizia postale si tratta di «un fenomeno criminale che non conosce confini ed è in costante aumento», per cui c’è da prestare la massima attenzione per evitare di finire nella trappola.

E’ la dirigente della Polpost Elisabetta Narciso a spiegare di cosa si tratta. Gli autori contattano le vittime attraverso chat e servizi di messaggeria immediata e dopo averli indotti a mostrarsi alla webcam in esibizioni sessuali o equivoche, chiedono all’interlocutore di versare del denaro per evitare che la registrazione, avvenuta a sua insaputa, venga divulgata su internet o trasmessa ad amici e parenti della vittima stessa. I responsabili spesso hanno le sembianze di una avvenente ragazza e contattano le vittime attraverso siti di incontri per cuori solitari o attraverso un falso profilo sui social network più in voga. Le immagini o i video osè vengono registrati e quindi utilizzati per estorcere denaro alle vittime, alle quali viene chiesto di versare una determinata somma di denaro tramite specifici servizi di trasferimento all’estero, minacciando di pubblicare video e immagini on line oppure di inviare il materiale direttamente ai contatti Facebook del malcapitato.

Spesso gli autori sono cittadini di origini africane che si esprimono in francese o inglese. Negli ultimi tempi è stata, infatti, constatata la presenza di uomini e donne che si esprimono in francese, ma che operano dal Marocco e dalla Costa d’Avorio, dove viene richiesto di inviare il denaro, e per il ritiro delle somme versate adottano degli stratagemmi finalizzati a non fornire le proprie generalità, il che rende l’identificazione estremamente difficoltosa.

Tra l’altro, il pagamento non garantisce che il video, le immagini o la conversazione compromettente vengano effettivamente distrutti. Il consiglio è di non dare seguito a questo rapporto on line e di interrompere la comunicazione.