
La polizia postale di Pescara lancia l’allarme sulle estorsioni on line dopo aver ricevuto, nella giornata di ieri, la denuncia di un imprenditore di 45 anni che è stato vittima di richieste estorsive, così come è avvenuto in passato a ragazzi, pensionati e uomini in carriera.
Per la polizia postale si tratta di «un fenomeno criminale che non conosce confini ed è in costante aumento», per cui c’è da prestare la massima attenzione per evitare di finire nella trappola.
E’ la dirigente della Polpost Elisabetta Narciso a spiegare di cosa si tratta. Gli autori contattano le vittime attraverso chat e servizi di messaggeria immediata e dopo averli indotti a mostrarsi alla webcam in esibizioni sessuali o equivoche, chiedono all’interlocutore di versare del denaro per evitare che la registrazione, avvenuta a sua insaputa, venga divulgata su internet o trasmessa ad amici e parenti della vittima stessa. I responsabili spesso hanno le sembianze di una avvenente ragazza e contattano le vittime attraverso siti di incontri per cuori solitari o attraverso un falso profilo sui social network più in voga. Le immagini o i video osè vengono registrati e quindi utilizzati per estorcere denaro alle vittime, alle quali viene chiesto di versare una determinata somma di denaro tramite specifici servizi di trasferimento all’estero, minacciando di pubblicare video e immagini on line oppure di inviare il materiale direttamente ai contatti Facebook del malcapitato.
Spesso gli autori sono cittadini di origini africane che si esprimono in francese o inglese. Negli ultimi tempi è stata, infatti, constatata la presenza di uomini e donne che si esprimono in francese, ma che operano dal Marocco e dalla Costa d’Avorio, dove viene richiesto di inviare il denaro, e per il ritiro delle somme versate adottano degli stratagemmi finalizzati a non fornire le proprie generalità, il che rende l’identificazione estremamente difficoltosa.
Tra l’altro, il pagamento non garantisce che il video, le immagini o la conversazione compromettente vengano effettivamente distrutti. Il consiglio è di non dare seguito a questo rapporto on line e di interrompere la comunicazione.