
Presto potrebbero esserci i primi indagati nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del balcone in legno in un insediamento del progetto case di Cese di Preturo.
Secondo quanto appreso, quindi, la vicenda giudiziaria che ha portato al sequestro di 800 balconi in legno ritenuti non sicuri, potrebbe passare in pochi giorni da contro ignoti a contro noti. Prima di agire il pm Roberta D’Avolio sta attendendo i documenti da parte del Corpo Forestale dello Stato sui lavori e sulle forniture di legno ritenuto scadente, insieme alla realizzazione dei balconi ritenuta difettosa.
Accanto alle ipotesi di reato di crollo colposo e frode in pubbliche forniture è stata formulata anche quella di omissione di lavori in edifici che minacciano la rovina, quest’ultimo in riferimento alla correttezza della manutenzione ordinaria e straordinaria e in relazione al fatto che secondo quanto si è appreso i cittadini avevano più volte denunciato anomalie nei balconi. Ma sul reato di frode in pubbliche forniture, effettuate nel 2009, c’è il rischio di prescrizione, come sottolineato dal procuratore della repubblica, Fausto Cardella.