Festa del Sacrificio, Gamal: «No alle macellazioni illegali»

«In occasione della Festa del Sacrificio (Aid Al Kabir), in programma il 4 ottobre, numerosi sono gli ovini che vengono sacrificate in ricordo del sacrificio che Dio ordinò ad Abramo. Vorrei quindi fornire delle precisazioni alla comunità islamica di tutta la provincia, che supera i 6000 fedeli». A sottolinearlo, attraverso una nota, è il consigliere straniero al Comune dell’Aquila Gamal Bouchaib.
«La macellazione rituale – spiega Gamal – prevede l’abbattimento dell’animale senza stordimento, tema in forte attrito con la normativa vigente del nostro paese, Reg CE 1099/99 sulla protezione degli animali, ma un’ulteriore problematica è rappresentata anche dal fatto che purtroppo nella nostra provincia non sono presenti impianti autorizzati per la macellazione rituale». «La normativa – precisa il consigliere – prevede infatti che le macellazioni secondo il rito islamico debbano avvenire in macelli autorizzati, registrati e inseriti in uno specifico elenco ministeriale».
Gamal ricorda, poi, «le indicazioni delle principali norme sanitarie». «L’acquisto degli animali – spiega – deve essere effettuato esclusivamente da un allevamento registrato presso la Asl di competenza o da un commerciante autorizzato dalla stessa Asl. L’animale deve essere identificato tramite la marca auricolare e accompagnato dalla certificazione di trasporto (mod.4). Gli animali devono essere trasportati, sia se destinati al macello che all’allevamento, con automezzi dotati dei requisiti previsti dalla normativa vigente e scortati da un certificato sanitario, modello 4, sul quale deve figurare la provenienza e la destinazione. Gli animali devono essere macellati presso impianti di macellazione riconosciuti. Nessuno, ad eccezione del personale autorizzato ad eseguire le operazioni di macellazione, può accedere nei locali».
«Dico alla mia comunità – conclude Gamal – che la macellazione deve essere compiuta nello scrupoloso rispetto delle norme igienico-legali che regolano la materia. Al di fuori di queste regole ci si espone a rischi per la salute, oltre che al sequestro delle carni e sanzioni amministrative».