Il Nono Reggimento Alpini torna sulla Majella

3 ottobre 2014 | 13:01
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Il Nono Reggimento Alpini torna sulla Majella

Oltre 200 alpini del Nono Reggimento della Brigata Taurinense hanno condotto tre settimane di addestramento al movimento in montagna in diverse zone dell’Appennino abruzzese, completando le attività più significative nel parco della Majella.

{{*ExtraImg_218545_ArtImgRight_300x225_}}Per molti giovani alpini, appena arruolati, è stata la prima esperienza in assoluto sui sentieri appenninici, con marce di difficoltà progressiva e in assetto regolamentare con arma e zaino affardellato. Il programma delle escursioni – momento formativo essenziale per le unità di specialità alpina – ha compreso ben 6 ascensioni (vette intorno ai 2800 metri), 4 scavalcamenti di colle, 4 marce notturne e 14 pernotti in quota, oltre a 2 itinerari su vie ferrate. Lo sviluppo lineare complessivo del movimento in montagna è stato di 160 chilometri, con 12000 metri di dislivello da superare.

{{*ExtraImg_218546_ArtImgRight_300x225_}}Per il Nono Reggimento, comandato dal colonnello Massimo Iacobucci, si è trattato di un gradito ritorno, dopo oltre un decennio, sulle vette della Majella, area appenninica di formidabile bellezza e assoluta difficoltà alpinistica, luogo in cui tradizione alpina e storia militare si sono più volte incrociate durante il secolo scorso.

{{*ExtraImg_218547_ArtImgRight_300x225_}}Numerose le località dove gli uomini e le donne del Nono hanno costituito le basi dalle quali partire in marcia: gli accampamenti della 93esima compagnia “fai strada” e della 108esima compagnia “a zump de camosce” in successione sono stati allestiti nei territori di Campo di Giove, Passo San Leonardo e Pacentro, mentre il comando di Reggimento ha costituito il proprio centro decisionale nelle suggestive aree del parco della Majella.

Tra le ascensioni più importanti figurano il monte Mileto (quota 2793), il monte Tavola Rotonda (q. 2403), il monte Amaro (q. 2796) e il monte Morrone (q. 2061), quest’ultima quota conquistata dopo un passaggio suggestivo sul versante dominato dall’eremo di Celestino V.

{{*ExtraImg_218548_ArtImgRight_300x225_}}La sicurezza è stata fornita da 2 squadre di soccorso costituite da istruttori militari di alpinismo. Le sale operative delle basi hanno avuto la possibilità di tracciare in tempo reale le posizioni delle compagnie in marcia mediante l’integrazione GPS-radio, garantendo al comando del Reggimento rischierato il controllo istantaneo delle attività addestrative e logistiche.

{{*ExtraImg_218549_ArtImgRight_300x200_}}Per il Nono alpini il campo marciante appena concluso ha rappresentato non solo un momento addestrativo peculiare e importantissimo, ma oltremodo l’occasione per rivivere con i numerosi gruppi Ana della zona le tradizioni della storia degli alpini abruzzesi e di onorare i numerosi caduti con le stellette che sui pendii della Majella parteciparono alla liberazione d’Italia alla fine seconda guerra mondiale. Il Nono Reggimento ringrazia le amministrazioni comunali e le comunità montane dei territori attraversati durante le marce, per la disponibilità e l’affetto mostrato in ogni occasione nei confronti degli alpini.