
«Noi studenti dell’istituto “Domenico Cotugno” vogliamo risvegliare l’attenzione cittadina, ribadendo modalità e fine della nostra “protesta”». A comunicarlo, attraverso una nota firmata ‘Studenti Aquilani Uniti, Servizio Informazione Istituto Domenico Cotugno’, è un gruppo di studenti aquilani.
«Le proposte che portiamo avanti, la cui progettazione è stata chiarita nel corso della mattinata del primo ottobre in un ampiamente partecipato tavolo di lavoro sono principalmente due – spiegano gli studenti – la prima riguarda la creazione di una Consulta Giovanile con lo scopo di rappresentare le istanze dei giovani aquilani fungendo da tramite direttamente con le istituzioni; la seconda, non meno importante, auspica la realizzazione di un centro polifunzionale individuato nell’ex liceo scientifico, il quale diverrà un punto di aggregazione e ricreazione per gli adolescenti».
«E’ da sottolineare – precisano gli studenti – il fatto che tali iniziative sono già state esposte durante le proteste studentesche del 2013, ma stanno trovando un effettivo riscontro solo grazie alle ultime mobilitazioni. Diverse proposte e spunti di discussione sono sorti all’interno dei [i]work shop[/i] di questi giorni, che hanno visto la partecipazione di Giovanni Lolli (vicepresidente della giunta regionale) e Claudio Vernarelli (rappresentante degli studenti universitari del dipartimento di Scienze Umane); anche i professori dell’istituto stesso sono stati coinvolti in un dibattito finalizzato all’approfondimento sulla “Buona Scuola” di Matteo Renzi. Inoltre, la giornata di venerdì 3 ottobre avrà come ospiti il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci (Pd) e il consigliere comunale Daniele Ferella (Fi)».
«Nonostante l’iniziativa abbia incontrato alcune difficoltà – aggiungono gli studenti – essa terminerà con la completa partecipazione degli “Studenti Aquilani Uniti” a un corteo cittadino indetto per la mattinata del 4 ottobre. Quest’ultimo partirà dalla Fontana Luminosa, avendo come tappe il polo di Colle Sapone, via Strinella, Collemaggio fino ad arrivare alla Villa Comunale dove si terrà un sit-in. Sebbene la nostra scelta sia stata largamente criticata, a spingerci ad adottare in questi ultimi anni tali forme di protesta non è stata la voglia di venir meno al nostro ruolo di studenti, ma la volontà di riappropriarci di un tessuto sociale ormai sepolto sotto le ceneri del centro storico».