Civitella Roveto, distrutto archivio storico di Mattei

4 ottobre 2014 | 10:03
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Civitella Roveto, distrutto archivio storico di Mattei

di Gioia Chiostri

Decenni di ricerca, raccolta e conservazione di un patrimonio documentario dedicato alla figura di Enrico Mattei ‘bruciato’ nel giro di mezza giornata. Nel comune marsicano di Civitella Roveto, dove Mattei ha trascorso infanzia e adolescenza, lunedì 22 settembre è accaduto un fatto che molti cittadini hanno definito ai microfoni de[i] IlCapoluogo.it[/i] come sconvolgente. L’Archivio cartaceo e fotografico testimoniante la straordinaria figura del padre e fondatore dell’Ente Nazionale Idrocarburi (Eni), custodito da 25 anni circa dall’Associazione Pionieri e Veterani Eni della sezione di Civitella Roveto, è stato trattato «senza ritegno o delicatezza, buttato da alcuni operai in anonime buste nere di plastica o lasciato marcire a terra, sul pavimento», per via di un improcrastinabile sgombero dei locali della struttura dove era collocato – la stanza di un asilo comunale – finita sotto i ferri della ristrutturazione, senza alcun preavviso per l’associazione.

La figura di Mattei è annodata al centro rovetano con uno spesso filo di parentela. Proprio nel paese marsicano, infatti, Mattei trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza, essendo suo padre Antonio, al secolo sottufficiale dei carabinieri, originario di Civitella Roveto. A raccontare questa storia di «offesa pubblica a Mattei», è un appassionato Gaetano Sauli, decimo lavoratore assunto dall’Eni, 83 anni oggi, e presidente dell’Associazione Pionieri e Veterani Eni della sezione locale.

Venerdì 19 settembre l’Associazione Pionieri della sezione del paese marsicano si è riunita, come suo solito, nella sede loro assegnata dall’amministrazione comunale. L’asilo venne chiuso successivamente all’avvento del sisma aquilano. Precluso inizialmente a bambini e ragazzi, è stato poi rivalutato in un secondo momento come fruibile. Le sue stanze sono state, a quel punto, assegnate alle varie associazioni attive nel comune civitellese per essere utilizzate come sedi ufficiali. Era già nell’aria il progetto di una imminente ristrutturazione dei locali, ma il mancato preavviso dell’inizio dei lavori non ha consentito uno sgombero ordinato del materiale, causando «un danno irreparabile». Il lunedì seguente alla riunione del venerdì, di fatti, è scoppiato il caos.

«Ho saputo del disastro dal gruppo degli alpini di Civitella – spiega il signor Sauli – anche a loro, di fatti, è stata assegnata dall’amministrazione comunale una stanza come sede nel famoso asilo. Mi è presa una fitta al cuore. Mi sono diretto subito al Comune per parlare con l’amministrazione. Incontrai il sindaco di Civitella, Raffaelino Tolli, il vice sindaco e un assessore. Ho chiesto loro spiegazioni sul mancato preavviso di sgombero della stanza. Sarebbe bastato semplicemente avvertire prima per evitare il caos, avremmo pensato noi dell’associazione a mettere via i reperti storici in maniera ordinata ed attenta. Lunedì mattina, comunque, mi sono diretto immediatamente alla sede dell’Associazione: era tutto un caos incredibile. Ho chiesto al sindaco la cortesia di andare lui di persona a vedere la confusione per rendersi conto del disastro attuato. Non è andato ed ha lasciato letteralmente correre la vicenda. Ho parlato anche con il direttore dei lavori e ho chiesto di aiutarmi a ritrovare i reperti. Spero qualcosa si possa ancora salvare».

Il patrimonio era composto da molte foto del ’54, adesso quasi tutte scomparse, in bianco e nero, testimonianti di quando Mattei venne a far visita a Civitella. «Una di esse è stata trovata in un secchio dell’immondizia – spiega Gaetano – Erano, poi, conservati dei ritagli di giornale risalenti all’85, di quando venne nel mio paese l’ingegner Francescato in occasione di un convegno per l’allaccio del gas in tutta la Vallata.

Questo gesto superficiale e senza scrupoli ha colpito anche il gruppo degli alpini. So che anche a loro mancano delle cose, come delle medaglie in argento che avrebbero dovuto essere consegnate a breve in ricordo dell’inaugurazione del monumento a loro dedicato. L’amministrazione di adesso ci ha deluso: è stata protagonista di una leggerezza che è costata cara ad una città intera». Civitella Roveto, di fatti, annualmente, attraverso varie celebrazioni ed eventi, ricorda la straordinaria figura del fondatore dell’Eni e il suo stretto legame con la patria civitellese.

«Ancora – aggiunge – non ho fatto parola dell’offesa all’Associazione Nazionale Pionieri Eni di San Donato Milanese. Ma ciò non fermerà mai il mio spirito storico: continuerò finché potrò a tramandare i ricordi di questo uomo sensazionale. Nel ’53 venne anche riconosciuta a Mattei la cittadinanza onoraria. Ora, invece, gli si fa questo affronto». Sono 52 anni che è morto, ma la sua luce sembra non essersi ancora spenta del tutto nella voce di chi lavorò per lui.

«Mio padre di certo non si meritava questo trattamento – queste, invece, le dure parole della figlia del signor Gaetano, Sonia –Tempo fa, l’associazione nazionale pionieri Eni di San Donato Milanese, vista la sua alta responsabilità e alto onore del lavoro lo ha nominato presidente dell’associazione della sezione di Civitella Roveto. La sua associazione conta, ad oggi, 49 membri, tutti del centro rovetano. Sono pionieri dell’Eni di una volta, di quel ‘lavorare sodo’ che oggi pare si sia un po’ perduto. Lui e il vicepresidente, che lo affianca da sempre nel suo impegno, Costantino Pace, sono stati calpestati nella dignità». Il signor Gaetano, che, contattato telefonicamente dalla Redazione, tradisce nella voce tutta l’emozione di una vita dedicata all’Eni e al suo ricordo, ha sempre lavorato nel settore Snam, sin dal marzo del ’55. Un duro colpo per lui e per la sua missione. «Spero che la nuova amministrazione si interessi di più alla memoria di questo uomo straordinario», commenta.

Secondo il racconto dei due, né l’amministrazione né la ditta appaltatrice dei lavori avrebbero comunicato di sgomberare i locali per via dei vicini lavori di rifacimento e ristrutturazione. «Ma nulla davvero ci ha fatto presagire – aggiunge Sonia – che lo sgombero da parte degli operai ci sarebbe stato a nemmeno due giorni di distanza dall’ultima riunione dell’associazione. Adesso è tutto a terra, sul pavimento giacciono pezzi di una branca della storia d’Italia ricostruita con fatica da mio padre e dai suoi amici e colleghi. Si potrà mai porre rimedio?». Il 26 ottobre prossimo verrà celebrata la messa in onore della figura di Mattei al seguito della quale verranno consegnate le borse di studio a suo nome agli studenti meritevoli della cittadina marsicana. Tutta Civitella presenzierà all’evento. E’ atteso l’arrivo anche di personaggi di spicco da Roma e da Milano, legati, per vie dirette, all’anima più intima dell’Eni, in quanto suoi pionieri. E’ previsto anche un discorso commemorativo del primo cittadino del centro rovetano, colui il quale, a quanto detto, ben poco ha fatto per far sì che la memoria non venisse compromessa più di quanto possano fare gli anni che passano. «Quest’anno sarà un po’ più difficile ricordare i bei vecchi tempi – conclude il signor Gaetano – essi hanno bisogno anche di simboli concreti. Il mio lavoro è stato offeso e questa nefandezza non può restare invendicata». Su Facebook intanto, impazza la polemica. Molti i messaggi di conforto e di solidarietà verso il ‘papà’ dei ricordi dell’Eni di Civitella Roveto.

Di seguito il video testimone delle condizioni dell’archivio girato il giorno 26 settembre 2014.

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