
Il F.A.I. ha come precipua finalità l’educazione e l’istruzione della collettività alla difesa dell’ambiente e del patrimonio culturale e naturalistico italiano; si impegna inoltre per coinvolgere le generazioni presenti e future nella conservazione integrata di monumenti, paesaggio e natura.
I principi sui quali poggia il suo ‘Credo’ porta il F.A.I.: ad affiancarsi a coloro che hanno sposato, e ancora sostengono, la causa in difesa di‘Porta Barete’ «perché si proceda ad un recupero della parte monumentale e dell’area adiacente di forte interesse storico/archeologico», così si legge in una nota divulgata.
«Le istituzioni e la cittadinanza devono operare con forza sinergica per il recupero della storia come propria memoria identitaria supportata da quel profondo senso di appartenenza che connota la città di L’Aquila».
«E’ interessante sottolineare che la perdita della memoria storica provoca lo smarrimento dell’orizzonte dell’attesa e contemporaneamente dilata la dimensione del presente.
Quanto rinvenuto e di forte valenza storica tanto che nel post-sisma l’Amministrazione dei Beni Culturali ha focalizzato la propria attenzione sul tema del recupero e valorizzazione dell’antica cinta muraria dell’Aquila previsto, peraltro, anche nell’accordo stipulato con l’Amministrazione comunale nel 2012».
«Certo è che l’accordo assegnava alla Direzione Regionale il compito di restaurare la cinta muraria e di realizzare un progetto per riscoprire e riconsegnare ad un’adeguata fruizione e conoscenza l’intero pomerio, area di rilevante importanza storica-artistica ed identitaria, incomprensibilmente tanto sacrificata nel passato.
Una ricostruzione migliorativa e attenta valorizza le bellezze naturali ed il patrimonio monumentale delta città e rappresenta una delle giuste credenziali per assegnare alla città dell’Aquila il presente e futuro ruolo di “Città della Cultura”».