
Al via all’Aquila i sigilli ai balconi in 494 appartamenti del Progetto Case, dopo il sequestro disposto dal Gip nell’ambito dell’inchiesta della Procura sul crollo di un balcone in legno a Cese di Preturo, avvenuto il 2 settembre scorso.
Le operazioni della Forestale, partite da Preturo, proseguiranno tutto il giorno.
Sono interessati al provvedimento 800 balconi in 5 new town realizzate dopo il sisma del 2009 nelle frazioni, oltre che di Preturo, Arischia, Coppito, Sassa a e Collebrincioni.
CROLLO BALCONI. GABRIELLI: «LA PROTEZIONE CIVILE SI COSTITUIRA’ PARTE CIVILE» – La Protezione Civile si costituirà parte civile «qualora venisse accertata la frode nelle pubbliche forniture»: lo annuncia il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, all’Aquila.
«Sottolineo ‘qualora sia accertata’ – ha precisato Gabrielli, prefetto dell’Aquila nel periodo immediatamente successivo al sisma – perché anche in questa vicenda colgo una spinta ad arrivare subito alle conclusioni, sottendere determinate responsabilità ed escluderne altre. Quindi ci costituiremo parte civile quando ci sarà l’accertamento della frode, al contrario di quello che si vuole sempre rappresentare, cioè l’esistenza di una sorta di associazione a delinquere che nel tempo ha arrecato danni a questo territorio».
La Procura dell’Aquila per ora indaga contro ignoti. Sulla vicenda, in riferimento a un’inchiesta della Procura di Piacenza che ha scoperto una fornitura in legno fasulla proprio del balcone crollato a Preturo – nell’ambito di un’indagine sul crack della ditta Safwood – Gabrielli ha sottolineato di essersi già presentato parte civile: «Come al solito arriviamo sempre un po’ prima – rispondendo alla domanda dei giornalisti – Ci siamo presentati parte civile nel procedimento penale instaurato a Piacenza perché, al di là delle contingenze, i procedimenti penali si possono sviluppare sul piano del tempo anche in altri territori. Nella vicenda di Piacenza la società Safwood è coinvolta in un procedimento penale aperto perché c’è una tematica che attiene alla scorrettezza con la quale la società in questione ha partecipato agli appalti, falsificando la documentazione finanziaria». La procura di Piacenza ha inviato gli atti a quella dell’Aquila.