
La maggior parte dei cittadini si è resa disponibile e ha collaborato alla apposizione dei sigilli, anche se c’è stato qualche inquilino che ha criticato la decisione, denunciando il fatto di non poter disporre dei balconi. È questa la fotografia della prima giornata del maxi-piano di sigilli ai balconi in legno in cinque insediamenti del progetto Case, iniziato oggi a Cese di Preturo (L’Aquila). Proprio qui c’è stato, nelle scorse settimane, il crollo di un balcone in legno per «difetti di costruzione e materiale scadente» dal secondo al piano terra.
Ad operare sono i forestali insieme a operai del Comune, questi ultimi hanno montato dei tubi innocenti alle finestre del piano terra per impedire fisicamente il passaggio al balcone, in modo da evitare il rischio di rimanere colpiti dal crollo di quelli del piano superiore.
Il comandante provinciale dell’Aquila del Corpo Forestale dello Stato, Nevio Savini, ha spiegato di non aver trovato ostacoli da parte della popolazione «che ha capito l’importanza della nostra azione, sono stati numerosi coloro che hanno chiamato per dirci che non erano in casa, chiedendo quindi di spostare l’appuntamento».
La maxi-operazione per apporre 800 sigilli è iniziata con il piede giusto: i forestali hanno terminato prima del previsto il piano a Cese di Preturo, tanto che sono passati già ad Arischia, il secondo dei cinque siti interessati. Al termine della giornata sono stati messi i sigilli a 160 balconi in legno disseminati in circa 70 alloggi. Domani i forestali saranno ancora ad Arischia e poi si trasferiranno a Collebrincioni, l’8 ottobre a Collebrincioni e Coppito 2, il 9 a Coppito 2 e Sassa; in quest’ultima località saranno anche il 10 e l’11 ottobre.
Il Progetto Case è stato realizzato in 19 insediamenti per circa 4.500 alloggi dopo il terremoto del 6 aprile 2009, per dare un tetto a circa 16 mila aquilani rimasti senza casa.